Gazzetta dello Sport: “Pellissier 100 e lode: «Domanica non mi aspettavo passaggio Goldaniga»”

“Nel club dei centenari si sta una meraviglia. «Magari troverò qualcuno che ha voglia di giocare a carte con me scherza Sergio Pellissier ­ Al Chievo siamo rimasti io, il magazziniere Castorani, l’accompagnatore Macola e il club manager Tomelleri. I giovani preferiscono la playstation, io con le carte mi rilasso». Le carte prevedono il futuro. «Sabato era una giornata no, così mi son detto: “Sarò più fortunato domani”». Domenica l’attaccante del Chievo ha festeggiato le 100 reti in A, tutte con il Chievo. Una carriera da 10 e lode. Raccontata attraverso i gol. 3-11-2002: PARMA-CHIEVO 0-1 «Il primo in A. Segnai al 93’, venivo da un periodo in cui finivo sempre in tribuna. Ero la quintasesta punta, i titolari Cossato e Marazzina erano uno squalificato e l’altro infortunato e così io venni convocato. E’ stato un trampolino di lancio». 2-3-2003: CHIEVO-TORINO 3-2 «Il primo gol da ex. Sono cresciuto nel settore giovanile del Toro e devo a loro la mentalità del vincente. Sono arrivato a 11 anni, fino ai 14 ho fatto avanti e indietro, mio padre ha smesso di lavorare per portarmi agli allenamenti da Aosta». 15-3-2009: LAZIO-CHIEVO 0-3 «Doppietta all’Olimpico. E’ stato uno dei miei periodi migliori. Giocavo in un bel Chievo, correvamo tutti. Segnai il 2­0, poi il 3­0 a pochi minuti dalla fine. Eravamo appena tornati in A, c’era grande entusiasmo. L’anno della retrocessione capii che non me ne sarei più andato: Campedelli mi rinnovò il contratto, mi diede la fascia da capitano, tante responsabilità. Quando non sento la fiducia io vado in difficoltà, ma con il presidente ho un rapporto speciale. Nei momenti difficili lui mi diceva: “Non mi interessa se gioca o no, lei qui finché vorrà avrà sempre un contratto”». 5-4-2009: JUVE-CHIEVO 3-3 «La tripletta a Buffon: una giornata incredibile. Ho portato a casa il pallone, i miei lo conservano ancora, è un po’ più sgonfio ma è sempre lì». 21-11-2010: CHIEVO-INTER 2-1 «Feci una rete di testa. In panchina c’era Pioli, io venivo da un infortunio, il giorno prima della gara avevo un dolore alla coscia. Il mister mi disse: giochi soltanto se te la senti. Quell’atto di fiducia del tecnico mi diede una spinta enorme». 9-11-2014: CHIEVO-CESENA 2-1 «Doppietta dopo un periodo duro e punti pesanti per la salvezza. L’anno prima ho sofferto tantissimo. Giocavo pochissimo, ero nervoso, sono stato squalificato due volte. Devo ringraziare mia moglie per avermi sopportato, non riuscivo a staccare la spina. Venivamo da due sconfitte, fu la prima gara in cui giocai più di 30’». 10-5-15: CHIEVO-VERONA 2-2 «Il primo gol nel derby: un tassello che mi mancava. Ne ho fatti due e tutti su rigore, ma va bene lo stesso. Perdevamo e io ho pareggiato: grande gioia». 18-10-2015: GENOA-CHIEVO 3-2 «Un gol di tacco. Segnare così fa sempre piacere, ma avrei preferito vincere. In quel momento non ho pensato al gesto tecnico, solo a prenderla nel modo migliore. Mi ha guidato l’istinto: io sono cresciuto con gli schemi ma mi piace improvvisare. Quando sei davanti al portiere ti passano 10 cose in mente e devi decidere in un secondo. Se pensi troppo sbagli: negli anni ho imparato che la prima cosa è quella giusta». 6-11-2016: CHIEVO-JUVE 1-2 «Il gol numero 99 l’ho segnato ancora a Buffon, dopo 7 mesi d’astinenza. Io sono una testa dura: se qualcuno cerca di mettermi i bastoni tra le ruote mi piace passarci sopra». 11-12-16: PALERMO-CHIEVO 0-2 «Il numero 100. Non mi aspettavo il passaggio del difensore, però l’intuito mi ha spinto ad andarci. Giocare sull’errore avversario è una mia caratteristica. Di Carlo quando non lo facevo mi rimproverava. I tecnici s’aspettano questo da me». Chiudiamo con un fuoriprogramma: 6 giugno 2009. ItaliaIrlanda del Nord 3­0. La Lode… «Gol alla prima e unica convocazione con la Nazionale, per un’amichevole. Un’emozione enorme, c’erano mia moglie e i miei genitori. Io non mi reputavo all’altezza, credo che Lippi mi abbia voluto dare un premio alla carriera. Mi piacerebbe continuare fino a 40 anni, come Totti. Ma lui può giocare anche da fermo, io andrò avanti finché reggerà il fisico. Il contratto scade nel 2018, a 39…Dipende anche dal presidente».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.