Gazzetta dello Sport: “Palermo, un pari e tante emozioni. Ma Zeman resiste”

“E alla fine arriva il risultato meno probabile, almeno per i bookmaker. Ma è un 2-2 scoppiettante, con una ripresa che è una partita di flipper e con Nestorovski a divorare il pallone del 2-3 in chiusura. Nei secondi finali il capitano rosanero è ipnotizzato da Fiorillo, lesto a deviargli in angolo un rigore in movimento. E pensare che, proprio Nestorovski, era passato a mò di sfottò (mimando forse un pavone) davanti alla panchina di Zeman al suo gol del vantaggio (la rete dell’1-2), dopo che il boemo aveva assicurato di non temerlo («buon attaccante, ma ne ho visti tanti più bravi di lui»). La crisi del Pescara è sventata,anche se i cori contro il boemo iniziano a fare capolino, ma al pari tutti zitti e a tifare. Dopo due stop di fila una gara convincente e il Palermo non può che adeguarsi, imprecando alla serata da ceffoni della sua difesa: distratta, fallosa, imprecisa e quasi suicida, specie nel primo tempo dove il trio arretrato ha ballato.

CHIAVE I presagi di Zeman alla vigilia lo inducevano all’ottimismo. Sta di fatto che il Palermo, in difesa, mostra subito problemi di svagatezze suicide. Il vantaggio pescarese è una co-produzione tra Coda (lancio di 30 metri) e Capone, che scatta verso la porta: Cionek se lo perde, Posavec — indeciso — abbozza l’uscita ma indietreggia ed è fulminato. Pressione logica, da padrone di casa, alla quale Nestorovski e soci rispondono subito: incursione di Rispoli in area, palla ribattuta che arriva a Chochev, lesto a pareggiare in scivolata. Tedino s’aggiusta sull’1-1: a Murawski e Chochev riesce di avanzare il baricentro di qualche metro e il Palermo attacca alternativamente dal centro e sui lati. Rispoli sale in cattedra, dà l’avvio anche al raddoppio servendo Coronado, palla a Nestorovski e superbo tiro sul secondo palo. Vantaggio, risultato ribaltato, Pescara che vede le streghe e«Nesto-gol» che punzecchia Zeman.

LA SVOLTA Un po’ il Palermo s’illude, del resto l’ultimo 1-2 a Pescara arrivò, nel 2014, con firma di Dybala. Lo risveglia subito l’uruguaiano Brugman, appena tornati in campo dopo il riposo: attacco rapido con tiri di Capone e Mazzotta, difesa rosanero da museo delle cere e proprio Brugman la buca con un tiro preciso: 2-2. Il match esplode, praticamente il filtro della mediana salta sui due fronti: si passa dall’attacco alla difesa in continuazione, non c’è pressing o caccia al pallone che tenga. Si arriva da un’area all’altra stile basket e si spara su Fiorillo e Posavec. Pettinari fa ammattire Struna (Mancuso spreca l’assist), e poi si vede ribattuto da Cionek un tiro a colpo sicuro, mentre Crescenzi sventa sulla linea un tiro-cross di Murawski e a seguire capitan Nestorovski sfiora due volte il gol. Pari scoppiettante, giusto, anche ai punti: la sfida tra il professor Zeman e il laureando Tedino davvero non ha vincitori”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.