Gazzetta dello Sport: “Nell’inchiesta sulle nomine al Csm: Lotito,Spina e la tribuna Coni. Il rapporto con chi aveva deciso sul Palermo…”

Assume contorni sempre più inquietanti l’inchiesta sulle nomine al Csm. L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” fa il punto sull’inchiesta e sul rapporto tra Claudio Lotito, presidente della Lazio e  Sergio Santoro, giudice che doveva decidere le sorti del Palermo in corte federale d’appello. Un frequentatore di tempi passati dello stadio Olimpico diceva che «l’Italia è una repubblica fondata sul biglietto gratuito». Era una battuta,ma la presenza sugli spalti, e un certo genere di spalti,ha sempre rappresentato uno status symbol. I biglietti per lo stadio, seppure in modo periferico, compaion  anche nell’inchiesta giudiziaria di Perugia sulle nomine al Csm. Nelle carte ci sono proprio alcuni inviti consegnati da Claudio Lotito a un membro del Csm, Luigi Spina,per Lazio-Atalanta, la finale di Coppa Italia,la più agognata delle partite in termini di caccia al posto in Tribuna Autorità,che poi in realtà si chiama Tribuna Coni. Lotito ha negato, in alcune interviste, qualsiasi valore per i tre biglietti omaggio («Ho dato tre biglietti a un magistrato,mica a Riina», ha detto a Repubblica) aldilà di una normale cortesia istituzionale,smentendo categoricamente qualsiasi ruolo nelle discussioni fra togati sul ricambio nel Csm.
Tribuna da 125 posti ma il Coni non deve essere stato proprio felice di altre frasi pronunciate dal presidente della Lazio, quel «so’tutti regali» che ispirerebbe la gestione dei posti.I 125 ingressi della Tribuna Coni vengono distribuiti con un bilancino molto attento al cerimoniale istituzionale sportivo.Per esempio,i campioni olimpici sono in prima fila e quelli mondiali subito dietro. Nel caso di Lazio-Atalanta,metà degli ingressi fanno capo al Coni, metà alla Lega di serie A. Alle due società,spettavano 11 posti,ma la Lazio ne avrebbe chiesti e ottenuti di più. Il rapporto magistrati-Lotito non è una novità.Per esempio quello con Sergio Santoro, presidente della Corte federale d’appello. Uscente,però. E su quell’uscente si è discusso parecchio in Federcalcio. Santoro è stato indagato(la procura ha però chiesto l’archiviazione della sua posizione) per corruzione, e proprio per questo ha rinunciato a presiedere il collegio che avrebbe dovuto giudicare il Palermo,sentenza collegata anche alla sorte della Salernitana di Lotito (che infatti è stata costretta a giocare il playout con il Palermo in B e non in C).  Il nuovo corso federale di Gravina non ha mai fatto mistero di voler ridurre l’influenza di Lotito nella macchina federale.E non è un caso che sul cambiamento della Corte federale d’appello, per separare il suo ruolo «consultivo» da quello «giudicante», abbia insistito il nuovo codice di giustizia sportiva,approvato nell’ultimo consiglio federale. Con un voto contrario,quello di Lotito. «Una norma scritta male»,avrebbe detto ai consulenti che hanno lavorato al testo.Una norma che porterà alla sostituzione di Santoro in tempi rapidi, subito dopo l’approvazione dello statuto da parte del Coni,mentre le altre figure apicali,non toccate in modo così sostanziale dalla riforma,potrebbero restare in carica fino a fine mandato. Ora il Csm ha sdoganato la possibilità anche per i magistrati non in pensione di poter entrare nella giustizia sportiva (per il 30 per cento i prescelti saranno decisi per sorteggio dopo la riforma Giorgetti). Insomma, c’è un’ altra partita delle nomine,stavolta quelle sportive, che non è finita,e anzi può ricominciare.