Gazzetta dello Sport: “Lazio, l’Olimpico si svuota: in un giorno… 11 abbonati. Il tifoso: «Però io la amo»”

Le storie più belle sono quelle nelle quali bene e male si affrontano. L’amore contro l’odio. I tifosi della Lazio sono da sempre passionali. Riempirono lo stadio nel 1987, quando si ritrovarono a fare gli spareggi per non retrocedere in Serie C. Erano oltre 30mila nel 2004, quando sfilarono per le strade di Roma per catturare l’attenzione di un imprenditore che potesse comprare la società destinata al fallimento. In 5mila marciarono per la città nel 1995 e convinsero Cragnotti a non vendere l’idolo Signori al Parma. Episodi di cui i tifosi laziali vanno fieri e che i padri raccontano ai figli. Ora però lo stadio si svuota. Della passione travolgente è rimasto poco. Molti dicono di non provare più emozioni. La colpa, si dice, è di Lotito. Ha salvato la Lazio, ma ha dissanguato la lazialità. Troppe figuracce, troppe bugie. «Abbiamo offerto il rinnovo a Klose, lui non è voluto restare», hanno fatto sapere. «Non mi hanno mai contattato», ha risposto il tedesco. Poi la promessa a Prandelli e la fallimentare telenovela Bielsa. Il tifoso non si identifica nella società. Per questo non deve sorprendere se al primo giorno di campagna abbonamenti solo 11 hanno rinnovato la tessera. Nonostante l’amore per la Lazio, il dissenso verso Lotito tiene i tifosi lontani. VETERANO C’è però chi va controcorrente. Marco Iovino è uno degli 11. «Ma è un gesto pro­Lazio, non pro­Lotito», precisa. Abbonato in Curva Nord, è abituato al calore della gente. «Lo stadio deserto è desolante», spiega sconsolato. «Sono abbonato dal 1965­/66. Ho vissuto tante emozioni all’Olimpico, non riesco a disertarlo». La gestione della Lazio non lo soddisfa: «Lotito si comporta male. Ci illude e poi ci fa vivere nella mediocrità». Anche sugli acquisti l’ottimismo è poco: «Potrebbero provinare i primi 11 abbonati. Tanto costiamo poco, Lotito sarebbe contento», scherza. Marco ha i valori morali tanto cari a Lotito. Da anni lavora nella Croce Rossa, aiuta bambini con handicap. Sempre sorridente, tranne quando parla di Lazio: «Lotito può comprare giocatori o vendere la società, ma metta fine a questa desolazione». Da vero biancoceleste Marco è pure antiromanista. «Mi infiltrai in Curva Sud nella finale RomaLiverpool del 1984… Graziani sbagliò il rigore sotto di me». Il derby però lo preoccupa: «Dopo le due sconfitte nette di quest’anno spero cambi qualcosa, è umiliante». La squadra, comunque, Marco non la molla: «Ora la Lazio è questa. Ma che posso farci, la amo pure così». Perché le storie più belle sono quelle in cui il bene, pur soffrendo, trionfa sul male.