Gazzetta dello Sport: “La serie B si confronta. Ecco i favorevoli e contrari alla Var”

“Il mare d’autunno con la pioggia non trasmette allegria, ma il clima tra i rappresentanti dei 19 club di B e gli arbitri è parso ben disteso e sereno nel tradizionale incontro organizzato dalla Can. Giusto confrontarsi, capire, conoscersi. Di solito ci si vede a Coverciano, stavolta l’appuntamento era a Riccione e tutti sono arrivati. Allenatori  e capitani — o i loro vice — più alcuni direttori e team manager, a confrontarsi con Marcello Nicchi e il designatore Emidio Morganti, più tutti i loro uomini schierati in tuta d’allenamento. Un confronto sano, propedeutico a una prima vera che, al contrario di questo grigio autunno, si annuncia particolarmente colorita. IL DIBATTITO Morganti l’ha detto: «Con solo 19 squadre sarà un campionato più duro e in primavera, quando si deciderà tutto, la tensione dovrà essere contenuta». L’introduzione del designatore è stata schietta, come nel suo stile: «La stagione scorsa abbiamo fatto 40 espulsioni e 400 ammonizioni in meno. Gli arbitri sono andati incontro alle squadre, studiamo le partite e le tattiche di gioco per prevenire gli interventi». I problemi però non mancano: «Le panchine. Tra quelle centrali e quelle aggiuntive ci sono 35 persone, più dei 22 giocatori in campo. Troppe. Spesso le loro proteste sono fuori luogo, serve una calmata: in quel posto sono ospiti e come tali si devono comportare». Si è discusso molto del ruolo del quarto uomo e Alessandro Nesta, tecnico del Perugia espulso già due volte e multato di 13.000 euro, ha fatto un accorato appello: «Intanto mi scuso per quello che è successo, però gli arbitri devono capire il nostro stato d’animo, la nostra tensione, le pressioni che subiamo se non facciamo risultato. Non vogliamo mancare di rispetto, ma qualche sfogo è comprensibile. Per me il calcio è passione. Preferisco un confronto franco, un arbitro che mi dice di stare zitto e sedermi piuttosto che spedirmi fuori: troppo facile così. LA B A 19 Il nuovo format ha colpito anche il gruppo di Morganti: meno partite, meno arbitri in campo. La preoccupazione del designatore in vista della primavera è che per la salvezza (più che per la promozione) sarà una battaglia senza precedenti. E i partecipanti all’incontro sono stati concordi con lui: il format complica terribilmente la coda della classifica. Protti (Livorno): «Nel tempo vedremo se il campionato sarà più sostenibile, nel frattempo salvarsi sarà molto difficile». Grassadonia (Foggia): «Ogni partita ha un significato diverso, i punti pesano di più». E Benny Carbone, appena entrato in gioco al Venezia come vice Zenga: «Cambia tanto a 19, ci sono meno punti, è dura salvarsi». Altro aspetto criticato: le soste. Vivarini (Ascoli): «Spezzano il ritmo». Idem Nesta: «Meglio 20 squadre senza turno di riposo». O Madonna (Padova): «Si falsa il campionato, chi riposa nell’infrasettimanale è agevolato». Molto critico anche Castori (Carpi): «Un taglio troppo drastico, con cento posti di lavoro persi». Idem Lepore (Lecce): «Ci sono tanti colleghi senza squadra, non è giusto». Ad altri invece la B a 19 piace. Perticone (Salernitana): «Sì, è più tosta». Scognamiglio (Pescara): «Così i giocatori sono sempre pronti, è meno stancante». E Bucchi (Benevento): «Il livello tecnico è migliorato, ma per il rispetto delle regole era meglio arrivarci in un altro modo». Infine Mezzini (Pescara): «Meglio così, ci si riposa e ci si ricarica». SI’ ALLA VAR E la tecnologia quando arriverà anche in B? I problemi sono tanti: costi, uomini, stadi e telecamere. Ma se ne parla. Molto deciso Foschi (Palermo): «La Var? Subito! Ma non a mezzo servizio, sempre!». Grosso (Verona): «Sì, ci vuole, evita gli errori». Tra i favorevoli anche Trinchera (Cosenza), Venturato (Cittadella), Guerra (Crotone) e Brighenti (Cremonese), che ha aggiunto: «Ok la Var, ma anche il dialogo aiuta molto». Tutti d’accordo? No. Per esempio Vivarini (Ascoli): «Senza Var gli arbitri crescono meglio». Oppure Gastaldello (Brescia): «In A è un conto, qui da noi le partite durerebbero troppo». Soprattutto in primavera”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.