Gazzetta dello Sport: “Il Milan per l’Europa parla spagnolo. Il Palermo è una squadra arresa in tutti i sensi…”

“La vita sorride al Diavolo. Nel pomeriggio di sole caldo a San Siro la festa è totale. L’uomo in più ritrovato, un talento riscoperto, una vittoria con quattro gol di scarto che non si vedeva da 4 anni (Pescara­Milan 0­4), uno sparring partner così docile che nemmeno nelle amichevoli estive e, dulcis in fundo, la graditissima sorpresa che arriva da Crotone e che significa sorpasso all’Inter in vista del derby e l’Europa che si può toccare con mano. Oh sì, Milan, la vita ti sorride. Mai allenamento fu più proficuo. Perché davvero di allenamento si è trattato. Il Palermo è una squadra arresa in tutti i sensi: come gioco, come grinta, come insieme. Una non squadra. I ragazzini terribili di Montella ci hanno messo del loro, ovvio, ma i siciliani si sono squagliati come la loro famosa granita ancora prima di essere assaggiati. Suso, al rientro dopo un mesetto, ha aperto la voragine con una punizione da maestro del genere. È stato il gol più rapido (dopo 6 minuti) per il Milan in una partita di campionato. Poi lo spagnolo ha imperversato sulla fascia a suo piacimento. Montella l’ha risparmiato negli ultimi 20 minuti per l’Inter. L’uomo in più e il dolce rientro. Il resto è a firma delle altre due pedine del tridente e di un Pasalic che ha giocato la sua miglior partita in maglia rossonera per qualità e continuità. DOMINIO Al tridente di Montella, Diego Lopez ha opposto un sistema 3­5­1­1 che ben presto si è trasformato inevitabilmente in una difesa a cinque per la pressione rossonera. Una pressione ragionata, manovrata, non frenetica. Non c’è stato bisogno di accelerare. Al primo tiro in porta Suso ha fatto centro. Al secondo, Pasalic ha raddoppiato alla stregua di un gollonzo, entrando in contrasto con Rispoli. Poi è stata la volta del tris di Bacca, di testa su cross di un brillante Calabria. Bacca che poco prima si era mangiato un gol fatto su stupenda imbucata di Pasalic. E il Palermo, come le stelle, stava a guardare. Nessuna opposizione. Un centrocampo imbarazzante, un attacco inesistente, una difesa in balia dei giocolieri di Montella, col povero Pezzella che almeno ci provava a fermare Suso, più di Goldaniga. Ma non ci riusciva. Il Milan ha sfruttato molto la fascia destra e lo spagnolo ritrovato. Dall’altro lato, Deulofeu restava un po’ in disparte e regalava più chicche in copertura che in attacco. IN SCIOLTEZZA Chi si aspettava un minimo di reazione dei siciliani nel secondo round per rendere un po’ meno noioso il pomeriggio, è rimasto deluso. Lopez ha cambiato uomini e sistemi ma la musica è rimasta la stessa. Un solo tiro in porta, di Diamanti, parato facile da Donnarumma. Anche se Sallai ha dato almeno più vivacità in attacco. Invece, se possibile, il Milan ha avuto ancora più occasioni, spinto da un Kucka che è un gran bel giocatore, niente da dire, ma sembrava Modric e questo la dice lunga sulla difficoltà della sfida. Lo slovacco ha servito uno strepitoso assist a Bacca che ha sprecato ancora. Per il resto Fulignati si è riscattato con un paio di belle parate, su Pasalic, super Kucka e Bacca. Ma non ha potuto far nulla sul perfetto tiro a rientrare di Deulofeu. Anche lui uscito prima per rifiatare aspettando l’Inter. FUTURO IN VERDE Adesso nel derby il Milan ha due risultati buoni su tre. È l’Inter che si deve preoccupare di più. Milan che sta davanti all’Inter (anzi ci torna), che il suo «closing» l’ha già chiuso da tempo e che ha una qualità nettamente superiore. La vita sorride al Milan e anche il futuro. Ha la squadra più giovane della Serie A, dunque l’orizzonte è in discesa. In attesa dei cinesi che verranno (o no?) Vincenzo Montella si è portato avanti col lavoro, molto avanti. Non c’è dubbio che gran parte del merito sia suo e sarebbe un vero peccato non permettergli di continuarlo questo lavoro.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.