Gazzetta dello Sport, Foschi tra accuse e verità: «Palermo sei quasi salvo»

Protagonista ieri in conferenza stampa, il presidente del Palermo, Rino Foschi ha fatto il quadro della situazione. Le sue dichiarazioni, sono state riportate nell’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport”: «Sono un presidente particolare, un uomo-ponte: chiamatemi ancora direttore». In apertura, Foschi ha parlato della trattativa andata a buon fine con Mirri: «Si parte da questo accordo, ma nel giro di 20 giorni si potrebbe concludere un percorso che porta alla vendita del club. La famiglia Mirri, che ringrazio molto, ha solo acquistato la pubblicità per i prossimi 4 anni». Riguardo alla vecchia dirigenza inglese, le sue parole sono state dure: Facile? «Neanche lo nomino». Richardson è quello che «faceva il presidente» e Holdsworth «è un delinquente. Del resto, come si può definire uno che, mentre
io ero a Milano a fare le trattative, veniva al campo a farsi le foto con Stellone e i giocatori e poi si spacciava per d.s.? Un bluff come gli altri». E la polemica, corretta, non finisce qui: «Ne ho viste di tutti i colori in questi mesi. Sono stato licenziato e poi assunto, perché facevo il mio lavoro e allo stesso tempo cercavo investitori che comprassero le azioni del Palermo, cosa che loro non facevano. Quella vendita  è stato l’inizio del dramma, l’ho capito fin dal primo giorno. L’ultima che hanno combinato, poi… Hanno inviato una nota spese di un milione di euro: l’ex presidente vuole 900 mila euro per il disturbo, mentre quello che si definiva d.s. ne vuole 140 mila. Alla fine ho ripreso le quote di prepotenza, altrimenti sarebbero stati denunciati». E su Follieri: «Mi ha chiamato e ho invitato lui e il suo avvocato a Milano per fargli vedere i conti. Non si sono più fatti vivi…». Adesso c’è da lavorare al futuro: «Zamparini non c’entra più nulla col Palermo, ora bisogna chiudere per vendere la società a un gruppo solido, perché i fari della procura sono puntati su di noi. Ci sono un gruppo italiano e uno straniero. Gli americani della York Capital hanno un progetto fortissimo, importante».