Gazzetta dello Sport: “Da cristallo a diamante Rajkovic brilla a Palermo”

L’inizio dell’avventura in rosanero per Slobodan Rajkovic non è stata certamente delle più rosee. Il difensore alla sua prima stagione in rosanero ha giocato solo 4 gare, nella scorsa stagione è stato fuori per tutto il girone d’andata, ma da quando è rientrato non ha più perso il posto da titolare. La sua esperienza è un’arma in più per Stellone con la quale il difensore ha dimostrato di aver un buon feeling. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport” proprio sul difensore:

“Da Dottor Fragile a Mister Stachanov. Chi lo avrebbe mai detto? Eppure Slobodan Rajkovic è uno dei tre giocatori del Palermo sempre presenti in quest’inizio di stagione, a prescindere dal sistema di gioco, dalla competizione e dall’allenatore. Finora Rajkovic le ha giocate tutte, sia in Coppa Italia che in campionato, senza essere mai sostituito. Complessivamente oltre 750 minuti: come Rajkovic, solo Bellusci e Brignoli. Il dato fa specie soprattutto in riferimento all’inferno che ha passato il difensore serbo da quando è arrivato a Palermo: «Ma adesso sto bene, sia fisicamente che mentalmente–ha dichiarato Rajkovic al sito ufficiale del club –. Finora ho sempre giocato, è vero, la maglia però da titolare non spetta a nessuno di diritto: va meritata. Anche perché la nostra è una rosa molto competitiva, con più giocatori importanti per ogni reparto. Io ho tanta voglia di continuare a essere protagonista in rosanero e recuperare il tempo perduto negli ultimi anni».

IL PEGGIO ALLE SPALLE Già, perché a causa dei molteplici infortuni subiti, Rajkovic di tempo e di occasioni ne ha perse davvero tante. Basti pensare che a 16 anni venne scelto dal Chelsea di Abramovich (e pagato la bellezza di 5 milioni di euro).Da lì ha iniziato a girovagare, ma non ha mai trovato pace: prima in Olanda, poi in Germania, sempre tartassato dalla sfortuna e da mille noie fisiche che non gli hanno mai permesso di esprimersi sui livelli che tanti addetti ai lavori gli avevano pronosticato da ragazzo. Anche a Palermo i primi due anni sono stati un inferno: in A,nella stagione 2016-­17, appena 4 presenze e 2 gravi infortuni sempre allo stesso ginocchio; l’anno scorso in B ha saltato tutta l’andata. Ma adesso il peggio sembra essere alle spalle e Rajkovic può pensare al futuro con fiducia. Futuro che oggi si chiama Lecce: «Affronteremo un avversario ostico–ha detto Rajkovic–che ha già dimostrato in più circostanze il proprio valore, in particolare contro Verona e Benevento, due squadre che l’anno scorso militavano in A. Il Lecce vorrà sicuramente fare bella figura davanti ai propri tifosi, ma anche noi non vogliamo fermarci. La sosta ci ha permesso di lavorare sodo con Stellone e preparare la gara nel migliore dei modi».

FEELING COL MISTER E a proposito di Stellone, l’ex difensore centrale della Serbia non nasconde l’intesa che lo lega all’attuale allenatore rosanero. Già nel finale della passata stagione, quando Stellone sostituì Tedino a 4 giornate dalla fine, Rajkovic le giocò tutte, comprese le 4 sfide playoff contro Venezia e Frosinone: «Stellone ha carisma ed è molto preparato – ha sottolineato l’ex di Psv e Amburgo –. Avendo lavorato con molti di noi nello scorso campionato ci conosce bene, così come noi conosciamo lui e la sua idea di calcio. Parla molto con i calciatori ed è in grado di motivarci per farci rendere al massimo. L’ossatura della squadra è la stessa della passata stagione e i meccanismi sono rodati, chi è arrivato in estate si è integrato bene. Abbiamo iniziato bene: quella contro il Crotone è stata una vittoria molto importante, non solo per la classifica ma soprattutto per il morale. Era fondamentale dimenticare in fretta lo scivolone di Brescia e ripartire. Abbiamo dimostrato di essere una squadra forte. Ora non dobbiamo fermarci»”.