Gazzetta dello Sport: “Calcio e violenza, due giorni di follia” (VIDEO)

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato le vicende che in due giorni hanno mostrato il volto più brutto del calcio, se di calcio si può parlare. Quello delle violenze. Il racconto di due giorni di follia che accomunano Cagliari e Brescia, le due squadre sono state impegnate in due amichevoli e in entrambi i casi si sono verificzati fatti spiacevoli fuori dal terreno di gioco. Ecco di seguito il racconto in breve dei due episodi:

“Da semplice amichevole a guerriglia urbana per le vie del centro di Cagliari. – si legge – È questo lo scenario in cui si è trasformata, nella notte tra venerdì e sabato, la sfida tra i rossoblù e i polacchi del Pogon. Tavolini e sedie di ristoranti usate come armi, lancio di sassi e anche qualche bomba carta. Scene tipiche delle violenze legate al mondo del calcio alle quali però si fatica sempre ad abituarsi. Il bilancio è di sei tifosi polacchi arrestati, che hanno patteggiato quattro mesi con la condizionale nel processo per direttissima e sono quindi già liberi, e di tre cagliaritani denunciati e ora a rischio daspo dalla Digos. Resta la ferita nel cuore della città, una ferita inaspettata specie dopo una gara amichevole.  […]. Negli accertamenti le forze dell’ordine hanno rinvenuto nelle vie del centro parti di piccozze, fumogeni e anche un razzo paracadute. Le immagini e i video della rissa prima dell’incontro e della guerriglia cittadina sono ora sotto la lente di ingrandimento della Digos per identificare ulteriori responsabili e valutare nuovi provvedimenti”. Di seguito un video con le scene sopra descritte:

“Stavolta l’amarezza si mescola allo stupore, perché niente lasciava presagire un pomeriggio ad alta tensione per la partita fra Brescia e Vojvodina.  Un’amichevole inaugurata con i migliori auspici a Orzinuovi, le squadre in campo fiere di indossare una maglietta bianca per Mihajlovic: «Forza  Sinisa». Vicinanza assoluta all’allenatore del Bologna, ex Vojvodina, che combatte la battaglia più dura. Un bell’inizio, prima che il clima si facesse bellicoso: due sospensioni, una fuga e un’invasione di campo, provocazioni, insulti e l’inevitabile intervento delle forze dell’ordine. Bandiere albanesi. È l’esposizione di alcune bandiere albanesi oltre le recinzioni dello stadio, al 6’ della ripresa, a far saltare i nervi dei tifosi serbi, una ventina in tutto. Tocca a Digos e Carabinieri fermarli mentre cercano il contatto con gli albanesi, che nel frattempo si sono dileguati. L’impianto è circondato di campi. Su quello che dovrebbe ospitare l’amichevole a quel punto non ha più voglia di giocare nessuno. Il primo a togliersi la maglia è Balotelli. Dessena fa lo stesso. Giusto così: non è più calcio. […]”. Di seguito una clip dell’accaduto: