Gazzetta dello Sport: “Brescia-Cellino, è finita. Lascia a fine stagione”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Brescia con Cellino pronto a lasciare il club a fine stagione.

Otto fermate alla meta e Brescia vive in un incubo: la retrocessione in Serie C. Un destino comune ad altre grandi decadute del campionato, ma con una specificità. Altrove le colpe vengono suddivise e (se possibile) stemperate. Invece al Rigamonti e dintorni tutta la crisi grava sulle spalle del padrone del vapore: il presidente Massimo Cellino.

Il caos La contestazione nei suoi confronti è esplosa nelle ultime settimane sino al corteo organizzato dagli ultras e la caccia all’uomo nel dopo-gara con il Genoa. Evidentemente si è creata una situazione surreale. Al netto delle tante contrarietà e degli evidenti errori gestionali del presidente, l’esito della stagione bresciana rischia di essere compromesso con largo anticipo in un clima arroventato che condiziona la squadra in maniera pesante. Sì, perché si capisce lontano un miglio che i giocatori sono frenati dalla paura, non da un misterioso calo atletico.

All’estero In questi momenti delicati Cellino ha lasciato la città. Diviso tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Una fuga? Piuttosto una presa di coscienza: ha capito che la sua presenza dopo sei anni ormai è ingombrante, se non proprio dannosa. Per questo giura ai suoi interlocutori che a fine stragione toglierà il disturbo. In ogni caso. Infatti non si è incrinato solo il rapporto con la curva. In questi mesi si è sfilacciato anche il legame con l’imprenditoria locale che lo aveva accolto a braccia aperte, sostenendolo nel progetto della Serie A e di un nuovo stadio.