Gazzetta dello Sport: “Autogestione Palermo. Cuore, orgoglio e onore”

“Dal patto di Coccaglio la nuova partenza del Palermo: «Sono stati giorni caldi», le parole di Stefano Sorrentino, leader carismatico al di là della fascia da capitano che porta sul braccio e di una prestazione-monstre al Bentegodi. C’è il suo marchio sulla vittoria con il Verona. Il Palermo di Sorrentino, e non di Ballardini. Il Palermo che al gol di Franco Vazquez si unisce in un abbraccio che è un sentimento. Tutti assieme, a parte l’allenatore, che resta sfilato. Ha taciuto, Ballardini, prima, durante e dopo la gara. La squadra si è fortificata (anche) nel contrasto tra Sorrentino e un tecnico esautorato. E il mantra del portiere è lì a testimoniare le verità di un risveglio che ha avuto il supporto di una partita in cui le cose sono girate per il verso giusto («La mia doppia parata su Pazzini? Il fattore C mi ha aiutato», sorride Sorrentino) ma che ha dato un segnale forte di compattezza. BRACCIO DI FERRO Nel ritiro bresciano che, da giovedì, aveva accolto il Palermo, le tensioni covate tra i giocatori e Ballardini sono scoppiate nella baruffa di sabato tra il timoniere in panchina e Sorrentino. Chi abbia vinto il braccio di ferro è fin troppo chiaro, seguendo le dichiarazioni del post-gara. E lo è ancora di più nei gesti che si scorgono in campo. La guida è Sorrentino, lo stesso che dice che «in questa squadra ci sono ragazzi che per l’età che hanno potrebbero essere miei figli. E io li difenderò sempre». Orgoglio e onore, questi i principi che ravvivano il Palermo, che si era afflosciato fino ad apparire imbelle e votato alla sconfitta. Maurizio Zamparini ha fatto il resto. Le discussioni attorno alle prese di posizione del presidente sono pane quotidiano, il balletto del cambio di allenatore, anzi no, delle ore successive alla sconfitta di mercoledì con la Fiorentina ha alimentato le perplessità. Ma proprio Zamparini ha imposto a Ballardini di schierare Sorrentino contro il Verona, dopo che la lite della vigilia aveva portato al clamoroso accantonamento del capitano. IL PATRON Zamparini più Sorrentino, il Palermo si è rimesso in marcia così. Attorno, la solidità dello spogliatoio. Quei ragazzi che, in accordo con le affermazioni del capitano, dello stesso portiere potrebbero essere figli. Sorrentino ha incitato i compagni di squadra. Al gol della vittoria è balzato fin quasi a metà campo per esultare. Quella di Verona, per il Palermo, è il colpo di Vazquez, chiacchieratissimo uomo-mercato che, intanto, si è regalato una rete da opportunista, sfruttando l’errore della linea dell’Hellas nell’applicazione del fuorigioco. E dei faticatori, di Jajalo e Morganella. Con loro, Andelkovic e Goldaniga, saliti in alta quota per bloccare l’ex Toni. Un Palermo diverso, questo un Palermo che c’è”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.