Gazzetta dello Sport: “Ambro e il Palermo baby. Derby prova di maturità”

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sfida tra Palermo e ACR Messina. Saranno cinque i giovani rosanero in campo, un inedito in questa stagione. Pergolizzi afferma: «Sta nelle caratteristiche e nella lettura della partita. Loro hanno caratteristiche diverse e questa è una gara che dobbiamo cercare di giocare – spiega il tecnico -. È fondamentale avere una buona condizione fisica ed essere sereni, perché a inizio campionato nessuno avrebbe immaginato di avere otto punti di vantaggio, neanche noi. Siamo primi e ci possiamo permettere di avere un salvadanaio messo da parte. Dobbiamo dare continuità al lavoro, poi i risultati vanno e vengono. È una partita importante, un derby che viene dopo una sconfitta e un pareggio –continua il tecnico -. È il proseguimento del nostro campionato, ci sono tre punti fondamentali in palio e nel bene o nel male, si dà continuità a qualcosa. Proveremo a farla andare nella maniera giusta, sono contento di come ho visto allenarsi la squadra. Non so il risultato perché non sono un mago, ma se la squadra ha la giusta mentalità, la giusta applicazione e riporta sul campo quanto fatto in settimana, possiamo fare bene».  Zeman? «Per me significa una persona che ha sposato una cultura di lavoro, una mentalità, e la porta avanti dal primo giorno. Tanti hanno voluto imitarlo, ma credo che Zeman rimanga e rimarrà unico. Come sistema di gioco sono uguali, poi ogni figlio cerca di imitare qualcosa del padre. Loro vengono da due risultati utili e hanno cambiato allenatore. Penso che le squadre di Zeman, come quelle del figlio,non hanno mai cambiato modo di giocare. Derby? Personalmente non mi interessa nulla, tutte le partite sono importantissime. Se gioco con l’ultima o gioco un derby, la partita va giocata sempre alla morte. È derby per i tifosi, quindi dobbiamo dare di più perché ci tengono, ma per me va dato tutto in qualsiasi partita. Il mio dubbio è tra Ambro e Kraja, ma so che lo indovinerete. Un allenatore cerca di sbagliare il meno possibile, andando alla ricerca anche di qualcosa che non viene provato giornalmente. Se non si riesce a impostare da dietro, cercheremo un’alternativa, con la palla lunga o giocandola».