Gazzetta dello Sport: “Altra bufera sul Palermo. Ora si scatena la Finanza”

“La Guardia di Finanza si è presentata di mattina presto. Per Maurizio Zamparini è stato un risveglio traumatico. Un blitz a tutto campo quello delle Fiamme Gialle: nella sede del Palermo, nel gruppo di aziende e nell’abitazione del patron in Friuli. La perquisizione fa seguito all’indagine aperta dalla Procura di Palermo un mese fa per accertare ipotesi di fallimento della società sulla base di esposti di alcuni creditori. Nell’inchiesta ora si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. I finanzieri per tutta la giornata hanno passato al setaccio gli uffici del Renzo Barbera per l’acquisizione dei documenti, alla presenza del legale del club, Enrico Sanseverino. Il caos giudiziario investe il Palermo a pochi giorni dal mancato closing con Paul Baccaglini e il suo gruppo per l’acquisizione del club e all’indomani della rivelazione delle cifre offerte dall’ex Iena: 20 milioni di euro da pagare con rate da 5 milioni l’anno fino al 2020.

INDIGNATO Il patron rosanero rigetta con forza i reati ipotizzati. «Sono una persona onesta e specchiata – dice –. Falso in bilancio? A Palermo ho lasciato 70 milioni del mio patrimonio. Quale appropriazione indebita? Io sono tranquillo a livello personale, ma sia io che la mia famiglia siamo indignati. Sono preoccupato, c’è una manovra da 5 mesi contro il Palermo. Hanno strumentalizzato alcune notizie, la Procura è in buona fede, ma ha creduto a certi soggetti. Venerdì mattina Baiguera (l’executive manager, ndr) mi ha chiamato dicendomi che, secondo alcune voci, una persona del tribunale avrebbe detto che se non avessi ceduto la società sarebbero venuti in Friuli ad arrestarmi. Alla luce di quella telefonata trovo strano l’intervento della Procura».

LA PROCURA In giornata è arrivata una nota del procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi: «La Procura ha disposto delle perquisizioni,che sono in corso di esecuzione a opera della Guardia di Finanza, nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di diversi indagati per i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi di provenienza illecita, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità. È opportuno precisare altresì che l’oggetto delle indagini preliminari in corso non riguarda le vicende relative alla cessione del Palermo Calcio». Zamparini spiega che l’inchiesta origina «da Mepal (società controllata dal Palermo a cui era stato ceduto il marchio, ndr) con cui abbiamo fatto un’operazione di ottimizzazione del bilancio e che sta tornando con un’operazione inversa. Al posto di essere iscritta come credito diverrà una partecipazione. Se però qualcuno vuol vederci un reato, che si diverta». Il patron teme ripercussioni per la programmazione della prossima stagione. «Questa storia ha leso l’immagine del Palermo, ci può danneggiare sul mercato internazionale, a livello finanziario e per il calciomercato. Vedremo ciò che abbiamo in casa, in questa fase diventa tutto complicato. I bilanci del Palermo sono a postissimo. Sto mettendo in piedi un progetto, che sarebbe stato collaterale a quello di Baccaglini. Sono in contatto con un imprenditore americano. Frank Cascio? Sì, un anno fa non aveva le garanzie, ora si è presentato con un gruppo d’imprenditori italo­americani. Non mi interessa tenermi il Palermo a tutti i costi, ma non posso svenderlo, soprattutto è necessario che vengano immessi capitali altrimenti si fallisce»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.