Gazzetta dello Sport: “Ahi Zamparini, sì ai domiciliari. Il Palermo inglese «Club estraneo»”

“La pena adesso è esecutiva, Maurizio Zamparini va agli arresti domiciliari. L’ha deciso la Corte di Cassazione che ieri ha respinto il ricorso dei legali dell’ex patron del Palermo contro la richiesta dei domiciliari dei pm palermitani accolta dal Tribunale del Riesame. La vicenda giudiziaria che ha investito il Palermo e Zamparini nell’ultimo anno e mezzo parte da un esposto di un’agenzia di procuratori che vantava un credito di 650 mila euro. Nonostante le parti avessero trovato un accordo, il 22 maggio 2017 parte l’indagine sui conti del Palermo. In questa data giunge il primo atto di inchiesta, una nota del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Il 7 luglio le fiamme gialle fanno irruzione nella sede del Palermo e a casa di Zamparini. La Procura ipotizza i reati, tra gli altri, di riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio. Il 15 novembre i pm depositano l’istanza di fallimento per il Palermo che viene rigettata dal Tribunale fallimentare il 29 marzo. L’inchiesta penale prosegue e il 5 ottobre il Tribunale del Riesame accoglie il ricorso della Procura, che si era vista respingere le misure cautelari dal Gip, disponendo gli arresti domiciliari per Zamparini, pena non resa esecutiva fino alla pronuncia della Cassazione.

VERGOGNA Dopo la convalida dei domiciliari, Zamparini ha affidato all’Ansa la sua reazione: «Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l’amore che ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero. Questo è il mio unico pensiero. Con molta compassione verso chi mi ha fatto e mi sta facendo male».La Suprema Corte, di fatto, ha confermato in toto la decisione del Riesame, anche per la parte riguardante altri due ricorsi presentati dai pm, in merito al dissequestro di un milione di euro restituito al club, e ai 100 mila euro in azioni ridate a Zamparini. Entrambi, infatti, sono stati respinti. Una decisione che i supremi giudici hanno contestualizzato, come il Riesame, al momento della commissione dei presunti illeciti per i quali il rischio di reiterazione del reato ha retto solo per il falso in bilancio e non per il riciclaggio e i reati fiscali.

IL CLUB Un aspetto che salvaguarda il lato patrimoniale del Palermo attuale e della sua nuova proprietà la quale ha commentato: «L’U.s. Città di Palermo prende atto della sentenza che riguarda la società che, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla Procura verso l’U.s. Città di Palermo S.p.A., ha definitivamente escluso la ricorrenza dei reati di atti fraudolenti per il pagamento dei debiti fiscali e di autoriciclaggio, presupposto sia della responsabilità diretta della società, sia del sequestro già annullato dal Tribunale del Riesame. Questi provvedimenti quindi escludono la possibilità di ripercussioni economiche e penali dirette sulla società a seguito delle indagini sulla precedente gestione. L’U.s. Città di Palermo, prendendo atto del provvedimento della Corte di Cassazione a carico dell’ex presidente e proprietario del Club, esprime il proprio dispiacere per le conseguenze personali». La Cassazione il 14 marzo dovrà decidere su un altro ricorso dei pm per il sequestro di 50 milioni di euro al club, non accordato dal Riesame. Mancando il presupposto del reato dovrebbe essere rigettato anche questo. Zamparini, avendo ceduto agli inglesi della Sport Capital, farà istanza di revoca degli arresti per il cambiamento del suo status”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” che parla degli arresti domiciliari confermati a Zamparini.