Gazzetta del Sud: “Anche a Palermo gli amaranto sono stati condizionati dalle sviste arbitrali. Reggina, ora la misura è colma. Club e squadra “sotto attacco”

L’edizione odierna de “La Gazzetta del Sud” si sofferma sulla sconfitta della Reggina a Palermo e torna a parlare delle sviste arbitrali, ma non solo.

Var indigesto. Scelte arbitrali discutibili, errori, orrori e decisioni che si ripetono con troppa frequenza e leggerezza, rischiando di macchiare un intero campionato. Reggina “sotto attacco ”, in campo e non solo. Quel che è successo a Palermo è solo l’apice di una costante penalizzazione subita dagli amaranto a seguito delle scelte compiute dalle squadre arbitrali (in senso ampio): da Modena fino in Sicilia, riecheggiano dirompenti le ingiustizie ricevute e sono almeno otto le gare di campionato in cui gli amaranto sono usciti danneggiati.

Il record delle cinque sanzioni. L’apoteosi delle assurdità si è vissuto domenica, nelle battute finali al “Barbera”, quando il direttore di gara Daniele Minelli ha inflitto alla Reggina il record di “cinque sanzioni” nel giro di pochissimi minuti. Nell’ordine: secondo giallo per Majer, conseguente rosso e squalifica per la prossima gara. Rigore per il Palermo e ammonizione a Gagliolo. Come colpire una squadra senza concedergli l’appello. Il tutto in un’azione cancellata a metà dall’intervento del Var che, di conseguenza, ha rimesso all’arbitro la decisione di confermare o meno il cartellino per lo sloveno (il cui intervento non sembrava meritorio di cartellino).

A fronte di due errori (evidenti) concessi alla squadra di casa (con o senza intervento Var) pesa sul match anche l’incredibile decisione presa da Minelli ed i suoi collaboratori sul doppio ed evidente fallo subito prima da Gagliolo (placcato da Marconi) e poi da Liotti (falciato) sugli sviluppi del corner. Il fatto che il Var non abbia ritenuto doveroso richiamare il fischietto di Varese lascia senza parole, quasi interdetti dinanzi a cotanta evidenza. Il precedente di Minelli Minelli non è nuovo a scelte “sfortunate” quando incrocia la Reggina: era lui al Var del “Granillo” nel match contro il Genoa. In quell’occasione, quasi surreale, interviene per richiamare l’attenzione dell’arbitro sul rigore dato agli amaranto, sull’1-1, per valutare l’entità del contatto su Rivas: a norma di regolamento in casi del genere l’in – tervento non è previsto. Il rigore verrà battuto dopo oltre 5’di gioco fermo.

Due pesi e due misure. Il tempo delle sensazioni sembra lasciare spazio ad un dato oggettivo: la stagione della Reggina comincia ad essere pesantemente condizionata da errori macroscopici, ai limiti dell’inspiegabile, con una Var che, sarà  causalità o meno, interviene solo ed esclusivamente quando c’è da sanzionare gli amaranto, mentre sparisce sistematicamente con episodi sono a loro favore. Un sistematico “due pesi e due misure” ai limiti dell’irrispettoso. Lo stesso Rocchi, designatore dell’Aia, di recente ha ammesso pubblicamente l’errore in occasione del gol annullato a Canotto con la Ternana.

La presa di posizione del club. Il clima attorno alla Reggina non è sereno: gli amaranto si giocano un girone di ritorno ambizioso ma sembrano dover lottare non solo contro le avversarie in campo. Ieri il tam-tam mediatico di una possibile penalizzazione in arrivo per mancato pagamento di alcune scadenzi, tanto che il club ha voluto confermare, attraverso una nota stampa «l’impegno che ha preso con la Figc, con la città e con i tifosi, un impegno di trasparenza e rigore gestionale. Un impegno che viene confermato in modo concreto anche dalla nostra richiesta, già recepita dal Tribunale di Reggio Calabria, di un piano di ristrutturazione che riguarda i debiti pregressi. Debiti che la nuova proprietà ha deciso di affrontare e di accollarsi.

Solo la ristrutturazione del debito, la sua omologazione, potrà consentire la definizione, una volta per tutte, delle posizioni debitorie e chiudere finalmente con il passato. In base alle scadenze indicate dal Tribunale – continua la società –  sottoporremo il piano entro la fine del mese di aprile, inevitabilmente oltre la data delle scadenze federali. Viviamo, pertanto, una particolare situazione che si è venuta a creare nel sovrapporsi di scadenze federali con l’iter del piano di ristrutturazione del debito già avviato lo scorso dicembre. Siamo confidenti che il piano sarà rapidamente omologato, così il capitolo dei debiti pregressi sarà definitivamente chiuso per poterci concentrare esclusivamente sullo sviluppo del progetto sportivo e sociale».