Ferrero show a San Vittore. Adesso è il beniamino di guardie e detenuti

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vita in carcere di Massimo Ferrero, già apprezzato da guardie e detenuti.

Neppure la prigione lo ha incupito: il presidente dimissionario della Samp ha trascorso ieri il suo quarto giorno nel centro clinico di San Vittore, in considerazione del suo stato di salute. E anche in un ambiente così particolare non ha perso il buonumore, nè il consueto gusto per la battuta diventando in brevissimo tempo il beniamino di guardie e detenuti. Occupa da solo una delle nove celle (da due posti) del primo piano: un ambiente spartano, sette metri quadrati, con una brandina, un lavandino, il bagno e un piccolo televisore, anche se stasera non potrà vedere il derby di Genova in diretta.

Lunedì scorso, evidentemente impreparato alla detenzione e senza ricambi di vestiario, gli è stato confezionato e consegnato in fretta un pacco con una tuta e alcune magliette blucerchiate, che sono diventate la sua divisa nel reparto. Gestito ai piani superiori come un piccolo ospedale, dove i detenuti feriti o con gravi patologie vengono accolti in attesa di un loro trasferimento a guarigione avvenuta di solito al quinto o al sesto raggio. Ferrero è descritto tranquillo, gioviale e scherzoso con tutti. Fra l’altro, considerata la sua età, ha reagito sino ad oggi molto bene sul piano morale al regime detentivo. Tramite i legali ha mandato ieri un messaggio alla squadra in vista del derby («Forza ragazzi, mi fido di voi»), chiedendo loro (davanti all’avvocato Ponti aveva firmato formalmente le dimissioni da presidente blucerchiato) di verificare le esigenze quotidiane della moglie Manuela e dei loro due figli piccoli, attualmente a Roma nella casa di famiglia, poiché nella capitale i bambini frequentano l’asilo e la scuola elementare. Sono loro, oggi, la sua principale preoccupazione. Anche se ieri, viste le temperature rigide nel capoluogo lombardo, ha chiesto telefonicamente, sempre attraverso gli avvocati, che gli fossero consegnati abiti più pesanti per proteggersi dal freddo di questi giorni. Sempre, però, con il sorriso e il Baciccia della Samp sul cuore.