Ex rosa, Davì tra campo e Fifa20: «Per il futuro guardo agli eSports»

La Serie C, con la richiesta dei club alla Federazione, rischia di fermarsi definitivamente a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia e così, anche i propri calciatori, cercano vie alternative per poter trascorrere il tempo lontano dai campi di calcio. Emblematico è il caso di Guido Davì, centrocampista del Modena, che nella specialità Ultimate Team di Fifa20 si è classificato come secondo miglior giocatore al mondo nell’ultima settimana. Un risultato clamoroso, considerata l’enorme quantità di player impegnati nell’ultimo periodo sulle piattaforme virtuali. Un traguardo che lo soddisfa come ha raccontato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com: «Gioco da sempre, sin da bambino. Ho cominciato con Fifa ’98 fino ad arrivare ai giochi attuali. Crescendo ho continuato a coltivare questa passione, facendo tornei con gli amici e la scorsa settimana mi sono tolto questa soddisfazione. Si tratta di una competizione con milioni di giocatori e arrivare secondi non è per niente facile, anche se un po’ dispiace non aver raggiunto il primo posto (ride ndr). Ho approfittato di questo brutto periodo per giocare un po’ di più e cercare di distrarmi da quello che sta accadendo. Durante la settimana mi sono guadagnato l’accesso alla Weekend League attraverso le gare di qualificazione e a quel punto si giocano 30 partite dal venerdì alla domenica contro avversari casuali. E’ difficile perchè si incontrano player che hanno statistiche simili alle proprie, quindi man mano che si vince il livello di difficoltà aumenta sempre di più. E’ inevitabile quindi scontrarsi anche con giocatori professionisti». E’ stato proprio HashtagTom, giocatore ufficiale eSports del Manchester City, a sottrargli il primato di miglior giocatore del pianeta nel weekend passato dopo le 30 vittorie in altrettanti match di Davì. «Paradossalmente, continua Davì, questo momento difficile ha aiutato il mondo Esports ad avere più visibilità, spero che questo possa crescere ancora negli anni. Rispetto ad altri paesi europei siamo ancora un po’ indietro. I calciatori li riconosci perchè sono gli unici a possedere la propria carta con un overall di 99. Ultimamente mi è capitato di affrontare Diogo Joya del Wolverhampton e Leno, portiere dell’Arsenal. Ma può capitare di giocare contro avversari del calibro di Courtois o Chiesa. Magari un giorno anche io riuscirò ad avere la mia carta personalizzata. Per farlo bisognerà raggiungere sul campo almeno la Serie B e io spero di centrarla l’anno prossimo con il Modena».