Euro 2024, Spalletti: «Italia sulla strada giusta, abbiamo buonissime sensazioni»

L’incontro di Luciano Spalletti con alcune delle leggende del calcio italiano come Gianni Rivera, Giancarlo Antognoni, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero e Francesco Totti rappresenta un momento di notevole ispirazione per il commissario tecnico della Nazionale. Questa esperienza, paragonabile al possesso di un personale album di figurine dei grandi del calcio, non solo rafforza il legame emotivo di Spalletti con il gioco, ma offre anche preziose intuizioni su come i grandi pensano e interpretano il calcio.

Sul fronte tattico, Spalletti sta adottando un approccio flessibile con la Nazionale, proponendo un 4-2-3-1 che durante le partite può trasformarsi in un più offensivo 3-2-4-1. Questa versatilità tattica permette di sfruttare al meglio le capacità offensive della squadra, aumentando la pressione sugli avversari quando necessario. Il fatto che questo sistema sia stato adottato durante la tournée negli USA indica che Spalletti sta sperimentando e affinando la formazione in vista di impegni più significativi.

Per l’amichevole del 4 giugno contro la Turchia, Spalletti ha già confermato alcuni giocatori chiave come Vicario, Di Lorenzo, Orsolini e Retegui, segno che sta cercando di costruire una squadra solida e coesa. L’inserimento programmato di Calafiori nel corso del gioco dimostra inoltre la volontà di Spalletti di testare le opzioni disponibili e di dare spazio anche ai giovani talenti.

Questa fase di sperimentazione e consolidamento sarà cruciale per Spalletti, in quanto cerca di imprimere la sua filosofia e di ottimizzare le prestazioni del team in vista di sfide future. La presenza e l’esperienza dei grandi ex giocatori potrebbe anche servire come fonte di motivazione e ispirazione sia per lui che per i giocatori, enfatizzando l’importanza della passione e del rispetto per la maglia nazionale.

Ecco le parole del Ct in conferenza stampa:

«Sono quelle cose che non vorresti mai sentire, ma ne sono già successe un paio. Un abbraccio a Giorgio, si rimetta presto: è un bravo ragazzo e il futuro del ruolo nel calcio moderno, ieri giocava a centrocampo. Erano tutti entusiasti e disponibili della chiamata, anche Gatti rimasto a casa. Gli ho detto ‘magari ti chiamo’, ed è arrivato qui scarpe in mano, tutto sudato, è stato bello».

Sensazioni da Coverciano?

«Buonissime. I ragazzi hanno sviluppato bene il lavoro. Non si può dire che c’è il pilota automatico, ma siamo sulla strada buona».

Confronti con il 2021?

«Siamo sempre disponibili ad assorbire le cose delle altre squadre, c’è da imparare. Ci prendiamo la responsabilità di ereditare la ricchezza, poi ci sono state altre cose in mezzo, non dimentichiamo, ma cerchiamo il meglio».

I 10 del passato hanno pronunciato frasi per motivare la Nazionale…

«Ripeteremo le frasi dei 10 a ogni partita. Anche se loro hanno più possibilità di perforarti l’anima. Eroi che non dimenticheremo mai. Baggio ha detto: ‘Più grande è la responsabilità quando si indossa questa maglia: la prendiamo o perdiamo’. Antognoni: ‘Bello ritrovare ragazzi giovanili, le scelte erano giuste’. Totti: ‘In campo sempre per vincere divertendoci’. Rivera: ‘Giochiamo in avanti il calcio d’inizio, sennò non avrei segnato il gol in Germania’. Del Piero: ‘C’è la pressione ma avete grande opportunità che dopo ricorderete con il sorriso. Vi confronterete con i più forti’. E un altro 10 come Buffon ha detto: ‘Questo è un giorno epocale da tatuarsi addosso’. E voglio ricordare anche Vialli con la sua faccia un po’ malinconica ma determinata. Lo vogliamo con noi, lo vogliamo respirare, libero di interpretare il ruolo che vuole».

Si avvicina il momento delle scelte.

«Non facile scegliere i tre da lasciare a casa, lo so, richiamerò poi qualcuno già lasciato prima (Locatelli, ndr). Noi ci alleniamo per fare cose situazionali, cose vere, per vedere la qualità nella risposta alle richieste. La partita ha qualcosa in più, ma il lavoro fa capire come risponderai in partita».

Quanto la Turchia influirà sulle scelte?

«Abbiamo anche l’Under 20 il giorno dopo. Bisogna mettere dentro alcuni che si ritiene poi potranno giocare. Ci saranno Di Lorenzo, Orsolini, Vicario, Retegui. Calafiori entrerà in corsa».

Fagioli è alternativo o complementare a Jorginho?

«Uno come lui, con quella qualità, può essere complementare, ma devi tenere palla 60’ sennò diventa un problema a rincorrere gli avversari. Ci voglio giocatori più abituati alla fase difensiva e al contrasto che serve per recuperare».

Che squadra è la Turchia?

«Conosco bene Montella, sveglio, sveglissimo, all’Adana è subentrato ed è arrivato 9°, poi 4° e appena è andato via la squadra è arrivata 11°. La Turchia ha qualità, estro, ripartenze brucianti, ghigno, ha vinto il gruppo».

Chi sarà il 10 agli Europei?

«Pellegrini può esserlo. Anche Barella, perché ha le giocate che ti colgono di sorpresa, fa passare le cose dove molti vedono muri».

Gatti?

«Verrà in Germania».

Scamacca?

«Ho detto che è pigro ma anche tantissime cose positive… Non dico le cose per attaccare i miei giocatori, ma per aiutarli. Ai figli vanno dette le cose vere. Se guardi metri, velocità, forza della velocità, Scamacca perde con tanti altri. Ma è bello averlo qui, accolto con il sorriso, ha bei colpi di sole…».