Escl. Sorrentino: «Vi dico tutto sulla mia Academy. Palermo merita la serie A» (VIDEO)

In occasione del secondo giorno di allenamenti della sua Academy portieri, Stefano Sorrentino ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com toccando vari temi.

Che emozioni provi a tornare a Palermo seppur con un’altra veste?

«È come tornare a casa, è un’emozione particolare ed è come se non fossi andato mai via. Sono passati un pò di anni ma l’emozione che mi dà Palermo è sempre altissima. È chiaro, e giusto, che la mia prima tappa sia in questa città. Questo è il primo passo, stiamo lavorando e i ragazzi sono contenti. In estate faremo una settimana per cui ci stiamo strutturando bene per stare a Palermo il più possibile».

Qual è l’obiettivo di questa Academy considerato anche che il ruolo del portiere è cambiato negli ultimi anni?

«Sicuramente voglio mettere a disposizione la mia esperienza per queste nuove leve. È chiaro che questo ruolo sta cambiando tantissimo, devo ringraziare gli istruttori che mi danno una mano in quest’avventura, soprattutto qui a Palermo. Ci sono tante cose da fare, questi tre giorni servono per spezzare un pò le ferie di Natale e per mettere un primo mattoncino in questa città e da giugno in poi ci stiamo attrezzando per fare delle tappe in tutta Italia. Bisognava partire e l’abbiamo fatto iniziando in una città a cui sono molto legato e a cui tengo».

Hai seguito qualche partita del Palermo di quest’anno? C’è la possibilità che salga in Serie A o vedi squadre più attrezzate?

«Il campionato di Serie B è lungo e difficile, purtroppo il Palermo ha passato un momento difficile tra ottobre e novembre e se quindi si ha l’ambizione di vincere o salire ha fatto pochi punti. Ora si è ripreso e fatto vittorie importanti come quella contro la Cremonese e nonostante le polemiche e quanto si è detto è a soli 3 punti dalla promozione. Quindi se la giocherà fino in fondo, ci sarà una finestra di calciomercato che è particolare in cui molte potrebbero rinforzarsi e chi invece no ma il Palermo deve avere l’ambizione di puntare più in alto possibile. Da quello che dice la proprietà è un progetto in cui non c’è troppa fretta, come giusto che sia, e non bisogna mettere troppe pressioni più di quelle già presenti. Il Palermo può farcela, eventualmente potrebbero esserci i playoff seppur sono una lotteria ma la proprietà sta gettando per avere nel giro di 10-15 anni un Palermo ad altissimi livelli come visto anni fa».

Come si gestisce la pressione del Renzo Barbera, stadio in cui tu hai giocato?

«O hai una tua personalità o è difficile da gestire. Il Palermo tuttavia ha giocatori forti e di qualità e i calciatori di esperienza possono dare molto a chi ne ha di meno. Inoltre confido in Corini, l’unico forse ad averlo sempre difeso, perchè penso che lui sia la persona giusta per portare il Palermo dove merita. Ovviamente gli errori li commettiamo tutti e anche lui ha avuto le sue difficoltà ma ha reagito e la società è stata brava a dargli fiducia quando nessuno lo voleva più qui. A fine anno si faranno i conti lui conosce benissimo questa piazza e può essere d’aiuto a chi è giovane e ha meno esperienza».

Un parere su Pigliacelli, che sembra stia facendo un anno di consolidamento, e uno su Desplanches, su cui si è investito per il futuro:

«Desplanches è il portiere del futuro, ne parlano tutti bene e io l’ho visto diverse volte in U21. Sulla carte dovrebbe essere il portiere della Nazionale dei prossimi 10 anni, Donnarumma permettendo. Però è chiaro che deve giocare ma ha davanti a sè Pigliacelli che sta facendo molto bene, sta facendo una delle migliori stagioni da quando lo conosco e sta dimostrando le sue qualità: è sveglio, forte, reattivo ma i giovani devono giocare per fare esperienza e abituarsi a certi palcoscenici. Da una parte il Palermo fa bene ad avere due portieri forti come loro ma dall’altra deve fare una scelta. Io a Desplanches consiglio di andare a giocare perchè devi sbagliare, maturare e dimostrare quanto vale. Pigliacelli è il portiere titolare del Palermo e deve lottare ogni giorno per trascinare la squadra».

Come giudichi la tua esperienza da commentatore e opinionista?

«Come dico sempre il calcio è una malattia e, commentatore o meno, seguo tutte le categorie. Ne approfitto per scovare determinati profili, soprattutto portieri, per andare poi a studiare chi mi colpisce. Il ruolo del portiere sta cambiando, pare che ormai si cerca un portiere più bravo coi piedi e meno in porta ma io sono “old-style”. Per me il portiere deve innanzitutto parare, poi se è bravo coi piedi meglio ancora. Mi piace capire determinate situazioni, come ad esempio capire il motivo per cui un portiere bravo Pigliacelli sia andato all’estero quando poteva continuare in Italia o studiare i portieri stranieri che arrivano».

Come ci si sente ad essere l’unico portiere italiano ad aver parato un rigore a Ronaldo? Lo racconti ai tuoi ragazzi?

«È chiaro che fa curriculum e che su Wikipedia c’è (ride, ndr). I ragazzi ovviamente mi fanno domande in merito ma mi porgono anche domande di alcuni youtuber. D’altronde ci sta, sono ragazzini di 16-17 anni. Diciamo che è stata la ciliegina sulla torta aver giocato in Serie A a 40 anni e aver parato il rigore a Ronaldo. È sicuramente un bel ricordo ma ne ho anche altri belli, perchè poi quella partita la persi 3 a 0».

Hai già occhiato qualche talento?

«Qualcuno di interessante c’è. C’è chi ha doti fisiche c’è chi si sa posizionare e sembra che possa dare qualcosa in più. Vanno ovviamente considerate delle variabili ma sono ragazzi che vengono con passione e ci fanno molte domande e che vogliono continuare ad allenarsi tra una pausa e l’altra e si vede l’amore per questo sport e per questo ruolo. Alla lunga qualcuno potrà dire la sua ma non so dirti dove potranno arrivare».

Una prediction su dove può arrivare il Palermo:

Senza fare pronostici il mio augurio è che possa arrivare in alto. Qui davanti c’è Santa Rosalia. Sono legato al Palermo e ai palermitani e gli auguro il meglio perchè questo club se lo merita».

Ecco una clip: