Escl. Richardson non ci sta: «Foschi nonsense!» – la verità dell’ex presidente rosanero

Due giorni fa Rino Foschi, presidente del Palermo ha fatto chiarezza su quanto avvenuto con la ex proprietà inglese ed Emanuele Facile in fase di cessione del club rosanero al duo Foschi-De Angeli. Secondo il nuovo numero uno del Palermo, le parcelle presentate ammontano ad un totale di circa un milione di euro. Cifre spropositate considerando che il gruppo guidato da Clive Richardson aveva acquistato il Palermo ad una cifra simbolica di 10 euro. Dopo essere venuto a conoscenza delle parole di Rino Foschi su di lui, Dean Holdsworth e Jake Lee, Clive Richardson ha contattato la nostra redazione per fare chiarezza. Secondo Richardson infatti «Rino Foschi ha detto cose che non hanno senso, i nostri costi – prosegue Richarson – sono nettamente inferiori e sono stati approvati sia dall’allora amministratore delegato Emanuele Facile, sia da John Treacy, direttore di Sport Capital Plc. Il nostro ruolo non è mai stato aumentare il capitale o cercare nuovi investitori. Noi siamo dei consulenti sportivi».

Clive Richardson dunque non ci sta. Secondo la versione dell’inglese, le ricompense richieste da lui ed il suo staff rientravano in una politica di «ristrutturazione dei costi attualmente sostenuti dal Palermo calcio», tra pagamenti di calciatori, staff e direttori sportivi. Ricompense decisamente al di sotto di quanto percepito da Rino Foschi e Daniela De Angeli. I due, infatti, sempre secondo Clive Richardson costano al club «750 mila sterline lui, 350 mila sterline lei».

Ma non è finita qui, perché tra le parcelle menzionate da Rino Foschi c’era quella che faceva riferimento a Jake Lee e che si aggirava intorno ai 40 mila euro. Anche a tal proposito, Clive Richardson ha voluto fare chiarezza: «C’è una parcella per le tariffe degli agenti di Niklas Gunnarsson, la cui cifra è di 40mila sterline. Non so per quale ragione sia stata riferita da Foschi come tariffa di Jake Lee. Abbiamo suggerito loro (a Foschi, ndr) di smettere di parlare alla stampa e di risolvere tutte le questioni relative alle fatture in privato, ma nessuno ci ha risposto».