Escl. Lo Monaco non ci sta: «Zamparini anziano e pazzo»

Nella giornata di ieri Maurizio Zamparini, ex patron del Palermo, è tornato a parlare. L’ex numero uno di viale del Fante ha attaccato, tra gli altri Pietro Lo Monaco che fu amministratore delegato del Palermo dal 27 settembre 2012 al febbraio 2013, subito dopo l’esonero di Gasperini. Lo Monaco, oggi al Catania, intervistato in esclusiva dalla nostra redazione ha risposto così all’attacco subito:

«Io addirittura inizio di un incubo? Alla grande (ride, ndr). Sono andato via dal Palermo senza rilasciare una dichiarazione, dopo mesi, io risposi solo “la mamma degli imbecilli è sempre incinta” e lo confermo con un po’ di compassione perché Zamparini è un uomo anziano e con la testa non c’è. Tra l’altro ha detto delle cose che sto passando ai legali, valuteremo se ci sono gli estremi per una querela. Ha detto tutta una serie di falsità. Io sono arrivato ad ottobre, quindi campagna acquisti già fatta, presi i vari Garcia, Morganella, Von Bergen ecc… Ho trovato la squadra già fatta e l’allenatore che era Gasperini. Guarda caso, subito dopo la campagna invernale lui voleva licenziare Gasperini, io sono andato via rinunciando ad un contratto importante perché non si poteva assolutamente gestire il futuro del Palermo con un uomo che, secondo me, non era più sulla terra. Gasperini non l’ho esonerato io. Sono stato a Palermo solamente per tre mesi, se escludiamo il mese di riposo invernale sono solo due mesi. Ripeto, sono andato via io strappando un contratto triennale. Non condividevo assolutamente il modus operandi del presidente che ha detto un sacco di assurdità. Ribadisco che la campagna acquisti l’ha fatta lui, io sono arrivato ad ottobre rimanendo due mesi. Gasperini, ribadisco ancora una volta, non l’ho esonerato io, non l’ho richiamato io, ma lui e l’ha riesonerato lui. Io non c’ero, mi ero dimesso. Di conseguenza tutto quello che ha detto Zamparini lo comprendo, perché devo solo pensare che sono le esternazioni di un povero pazzo. Lo era già allora, diversamente avrei continuato il rapporto con la società, ma ora penso che dovrebbe pensare seriamente a fare un passo indietro. Se una società fallisce, ha fallito per il suo operato. Mai e poi mai si poteva pensare che una società che negli ultimi anni ha sempre lavorato tra A e B sia fallita. Rischia di essere anche ridicolo, perché chiunque conti alla mano si rende conto che sta dicendo delle corbellerie. Come può una persona in due mesi fare tutto quello che ha detto lui? La storia di ognuno parla chiaro. Io solo a gennaio ho fatto 23 operazioni, 13 in uscita e 10 in entrata facendo +1,8 milioni in quella campagna, dando via tutti i giocatori che non servivano più alla causa del Palermo. Acquisti con esborso economico non ne abbiamo fatti, siamo stati costretti a farne una sola per un accordo che lui aveva preso con il Chievo, cioè per Sorrentino, per il quale abbiamo sborsato 4 milioni di euro. Nonostante questo, abbiamo fatto +1,8 milioni e sono fatti non chiacchiere. In tre mesi avevo cominciato a sistemargli tutta la situazione economica della società, avevo toccato una serie di situazioni che poi i fatti hanno dimostrato che hanno portato alla cancrena del Palermo».

Pietro Lo Monaco è un fiume in piena e tiene a precisare ancora in soli tre mesi di operato non avrebbe potuto commettere ciò di cui lo ha accusato Maurizio Zamparini: «Rispondo soltanto per onore della verità, non mi va neanche di commentarlo perché è talmente puerile, sciocco, stupido e pazzesco quello che ha detto che non va commentato. Con un po’ di raziocinio basta capire che in due mesi non posso aver fatto tutto quello che ha detto lui. Avevo cominciato a sistemare tutto e forse questo non gli andava bene. Perché non dice chi ha esonerato Gasperini? Quante volte l’ha esonerato? Faccio queste precisazioni solo per onore della verità e non per fare polemica. Perché la polemica si fa solo con i pazzi e secondo me lui è da ricoverare in un bel manicomio e anche con la sorveglianza. E dovrebbe avere la decenza di non parlare, visto che ha fatto scomparire una società gloriosa. Dovrebbe avere la decenza di stare zitto».

Zamparini ha detto che lei ha saccheggiato la squadra nel gennaio 2013…

«Andate a vedere le operazioni in uscita e in entrata solo a gennaio. Fatevi raccontare l’episodio delle due partite in casa subito dopo il mercato. Zamparini mi diceva che ero un fenomeno per quello che avevo fatto. Sono tornato prima della partita in casa contro l’Atalanta e ho trovato Gasperini “morto”, perché il presidente gli aveva chiesto come mai non faceva giocare i suoi giocatori. Gasperini gli rispose “Presidente sono tutti giocatori del Palermo, non sono i suoi giocatori” e lui gli ha detto “Mister se oggi non fa risultato lei è a casa”. Quindi, come si fa ad affrontare una partita con un allenatore che deve andare in campo motivato ma che ha appena ascoltato le parole del presidente. E subito dopo quella partita io sono andato via. Perché non dice le cose come stanno? Io ho parlato abbondantemente, la replica a un pazzo non si fa. Vazquez? Quell’anno non c’era con noi, era in B in Spagna. Si inventa una serie di cavolate. Che si vergogni».

Cambiando argomento, qual è la situazione attuale del Catania?

«Abbiamo una situazione di difficoltà che tamponiamo. Tre anni fa abbiamo cercato di rimettere in piedi una situazione pesante e in tre anni abbiamo portato il bilancio in serie C da -14 milioni di euro a -4 milioni. Le difficoltà sono legate a quelle economiche, ad impegni che ancora devono essere soddisfatti per il periodo non brillantissimo che stiamo attraversando. Però combattiamo e cerchiamo di tenere in piedi tutto».

Prossimo anno derby in serie C tra Catania e Palermo?

«Spero sempre in positivo se la squadra si esprime con le sue potenzialità, anche se il momento non è brillante. Ieri si doveva stravincere contro il Bisceglie e abbiamo pareggiato all’ultimo».