Escl. Dg Marina di Ragusa: «Savoia? Il vittimismo non è calcio. Palermo? Ecco chi vince il campionato»

Il Marina di Ragusa ieri è riuscito a fermare il Savoia, a Torre Annunziata, sullo 0-0. Un pareggio senza reti che non è andato giù alla dirigenza campana, che nel post partita si è lasciata andare a diversi commenti sull’arbitraggio della gara, sottolineando gli errori della terna arbitrale. Davanti agli uomini di Parlato, però, ieri c’era una squadra che ha saputo resistere agli attacchi dei bianconeri nonostante le differenze tecniche, rischiando anche di passare in vantaggio. Intercettato dai nostri microfoni, il direttore generale della compagine siciliana, Nunzio Calogero, ha parlato di quanto avvenuto nel post partita di Savoia-Marina di Ragusa e non solo. Ecco le sue parole: «Siamo andati a Torre Annunziata con l’umiltà e il coraggio di sempre, consapevoli della loro forza, perché sono i più forti insieme al Palermo. Siamo andati lì senza paura, ci siamo difesi bene. Durante il primo tempo non ho visto azioni loro degne di nota, ma una supremazia territoriale che è normale. Noi non abbiamo la loro stessa forza economica e tecnica. Quello che mi fa rabbia sono le dichiarazioni del presidente e del direttore generale che parlano di errori arbitrali e di una sola squadra in campo perché è irrispettoso nei confronti dei miei ragazzi che si ‘spaccano la schiena’ per amore della squadra e per la fiducia che ripongono in questa realtà, non certo per soldi. Il Savoia sta spendendo almeno 5 volte in più rispetto a noi e questo non si è visto sul campo. Se qualcuno deve giustificare i propri errori e i propri limiti denigrando il lavoro, l’umiltà e il coraggio dell’avversario allora non mi sta bene. Non voglio entrare nella diatriba tra Palermo e Savoia, ma parlare di errori arbitrali in questa partita mi sembra più uno sfogo di frustrazione. Ribadisco, non è stata né una gara a senso unico né viziata da errori arbitrali. Hanno parlato di ammonizioni, ma ce ne sono state due per noi e una per loro. Hanno parlato anche di falli di mano che non c’erano. Il vittimismo con il calcio non c’entra, o almeno io interpreto in un’altra maniera il calcio. Mi è sempre piaciuto essere obiettivo senza piangere per i miei limiti».

Arrivate alla sfida contro il Palermo da una striscia di risultati positivi…

«Arriviamo da risultati positivi perché a dicembre siamo riusciti, con le nostre risorse limitate, ad inserire in squadra dei ragazzi con la mentalità giusta per il nostro obiettivo. Giocatori che hanno trasmesso questa mentalità all’intero del gruppo. Abbiamo affrontato Nola, Corigliano e Savoia con l’atteggiamento giusto, interpretando le partite nella maniera giusta, abbiamo fatto 5 punti invece dei 4 dell’andata nelle stesse gare. Siamo soddisfatti e ottimisti per l’atteggiamento e la mentalità della squadra. Non siamo nelle possibilità di poter guardare in faccia l’avversario, dobbiamo affrontarli tutti con la stessa determinazione. Quella col Palermo è una partita di alta caratura a livello “storico”, ma per il resto non guarderemo contro chi giochiamo. Affronteremo i rosanero con grande rispetto, consapevoli sia della loro forza sia del fatto che giochiamo in casa, dove dobbiamo ottimizzare il tutto».

Com’è cambiato il Marina di Ragusa rispetto al girone d’andata?

«E’ cambiato come interpreti e mentalità e come classifica, perché affrontare una partita alla quarta di andata e alla quarta di ritorno è totalmente diverso. Ci sono degli episodi che ci hanno tolto qualcosa, non parlo di episodi arbitrali, ma di episodi di campo come subire gol all’ultimo minuto. Il Marina di Ragusa non ha mai cercato alibi con i torti arbitrali». 

Domenica tra le fila del Palermo potrebbe mancare Ricciardo…

«Non guardiamo mai chi manca agli avversari, soprattutto se si parla di Palermo, Savoia e Acireale perché hanno una rosa talmente ampia che possono possono permettersi di avere 20 giocatori tutti in grado di poter giocare. Se domenica a Ragusa non c’è Ricciardo ci sarà Sforzini. Poi hanno Floriano, Silipo. Calciatori tutti importanti. Sono sempre stato convinto che il campionato lo vince chi ha la miglior difesa, non il miglior attacco. Il Palermo è una squadra equilibrata, non è una questione di allenatore ma è facile per i tifosi addossargli tutte le colpe. Il discorso è che il Palermo è una grande realtà con grandi dirigenti, ma ha dovuto costruire una squadra in 10 giorni e durante l’arco della stagione lo paghi in qualunque categoria. Ora si è stabilizzato, quindi non mi preoccuperei più di tanto in ottica promozione».

Come ha detto lei, Palermo e Savoia si contenderanno la promozione in serie C. Che differenze ha notato nella squadra campana rispetto al girone d’andata?

«Il Savoia del girone di andata era forte, ma non a livello del girone di ritorno perché si è rinforzato tanto. Ha preso calciatori come Orlando, l’anno scorso in C, De Vena e altri e ha ritrovato Scalzone. Il Palermo all’andata ha giocato alla grande con Santana e domenica ci sarà Floriano. Sono forti entrambi ma diversi».