Escl. Corsi: «Non solo Palermo favorito per la promozione. Vendetta Empoli? Quattro anni fa…»

Sabato pomeriggio il Palermo ospiterà l’Empoli in occasione della terza giornata del campionato 2017/18 di serie B. Si tratta di uno dei big match del torneo cadetto, poiché sia i rosanero che i toscani arrivano da una deludente retrocessione dalla serie A. Anzi, a proposito di retrocessione, quella degli azzurri è arrivata proprio per mano del Palermo nell’ultima giornata della passata stagione, in quel dello stadio “Renzo Barbera”. Per parlare della sfida di sabato, Ilovepalermocalcio ha intervistato in esclusiva il presidente dei toscani, Fabrizio Corsi. Ecco le sue parole:

Presidente Corsi, che gara si aspetta tra Palermo ed Empoli?

«Per quanto ci riguarda è una gara molto difficile, in un ambiente dove non abbiamo gran bei ricordi. Anche se poi andando un po’ indietro nel passato, al “Barbera” ci siamo anche tolti delle belle soddisfazioni. Nell’attualità sarà una gara i cui punti in palio sono importanti e potrebbero essere decisivi, come quelli contro tutte le altre squadre. Mi aspetto un grande spettacolo. L’Empoli non è al 100%, il Palermo è più pronto anche perché ha cambiato pochi giocatori. Sotto questo aspetto i rosanero sono avvantaggiati, oltre ad essere molto forti perché hanno mantenuto la stessa squadra dello scorso anno. Rispetto ai valori che aveva, avrebbe potuto anche salvarsi nella passata stagione. Noi affronteremo la gara con grande entusiasmo, al cospetto di una squadra e di uno stadio importanti, il che è già per noi motivo di grande soddisfazione».

A proposito dei momenti meno belli, qualche mese fa il Palermo condannò l’Empoli alla serie B. I suoi giocatori avranno pertanto una maggiore carica agonistica, cercando una piccola “vendetta sportiva”?

«Quando finisce la partita, non rimane niente. Per noi dirigenti resterà come una delle giornate più dure. Quello che è successo in passato comunque adesso non conta, conta la realtà e questa dice che il Palermo è una squadra forte e di vertice. Forse è la favorita insieme al Frosinone. Per il resto, godiamocela! Per una piccola realtà come la nostra è già una soddisfazione, come ho detto prima, giocarcela contro una squadra così importante».

A parte Palermo e Frosinone, quali sono secondo lei le favorite per la promozione?

«Credo che il campionato riservi sempre delle sorprese e di solito queste arrivano dalle neopromosse. Il Parma si è rinforzato, ha una società dalle grandi ambizioni. Vedo queste tre squadre favorite e ci metto anche il Bari, è una squadra forte che rappresenta una piazza importante. Magari formazioni che ora non sono pronte, lo saranno più avanti. Non mi sorprende la partenza molto positiva del Carpi e del Perugia».

Sabato pomeriggio si affronteranno due degli attacchi più forti di questo campionato di serie B, chi la spunterà?

«Domenica i nostri attaccanti hanno fatto vedere di avere delle grandi qualità e di essere in possesso di un’esperienza importante. Anche quelli del Palermo, che giocano nelle loro Nazionali. Noi era da tanto tempo che non trovavamo un centravanti così forte come Ciccio Caputo e non lo dico solo per i due gol di domenica, ma per come ha giocato tutta la partita. È vero anche che siamo ancora all’inizio, il campionato ci dirà quali saranno i veri valori tra circa 10-12 giornate. Secondo me diverse squadre in questo momento non sono pronte, è ancora calcio estivo. Altre, invece, che hanno dimostrato maggiore brillantezza nelle gambe, magari pagheranno il tanto lavoro più avanti. Il campionato è lunghissimo. Ci vuole la mentalità giusta e lo spirito che serve in serie B, ma soprattutto il lavoro e l’ambizione. Questo vale per l’Empoli e per tutte le altre compagini».

Si è parlato tanto del rinvio delle gare che il Palermo dovrebbe affrontare senza i nazionali. Lei sarebbe favorevole?

«Sostanzialmente sì. Però su questo argomento, direi anche che per il calcio italiano sarebbe più giusto un impiego limitato di giocatori stranieri. Il discorso è molto ampio, già averne 4-5 mi sembrano sufficienti per non togliere spazio a quelli italiani».

Lo stadio “Renzo Barbera” ultimamente è stato semi deserto per via delle contestazioni. Questo clima potrebbe favorirvi?

«Sicuramente uno stadio pieno sarebbe energia in più per la squadra di casa. Noi abbiamo giocato l’ultima partita con circa 3mila spettatori e abbiamo perso. Quindi questi discorsi mi interessano poco. Anche se riconosco che quando abbiamo giocato contro i rosanero davanti a 25mila spettatori, era come se davanti avessimo 12 avversari e qualche volta abbiamo anche vinto. Non solo sconfitte, al “Barbera” l’Empoli ha fatto anche delle bellissime vittorie. L’ultimo successo proprio nella seconda giornata del campionato 2013/14 di serie B».

In chiusura, è soddisfatto dei vostri movimenti di mercato?

«Sì, sono contentissimo. Volevo un rinnovamento totale e sono rimasti solamente 4-5 ragazzi della passata stagione, giocatori giovani e di prospettiva importante. L’Empoli ci ha regalato anche delle grandi soddisfazioni, ma l’idea era quella di non lasciare traccia dello scorso anno. Abbiamo una quindicina di calciatori nuovi e sono contento. Anche se penso che chi ha cambiato di meno possa trarne vantaggio in questo momento della stagione. Noi avremo bisogno di più tempo per trovare gli equilibri che altre squadre già hanno».