Escl. Baiano (integrale): «Palermo e Foggia esperienze diverse. Rosanero da serie A, con i ripescaggi calcio italiano ai minimi termini»

Francesco Baiano, allenatore italiano, prima di intraprendere la carriera da tecnico ha calcato i campi del massimo campionato italiano. Tra le maglie indossate c’è anche quella del Foggia nelle stagioni dal 1990 al 1992. Appesi gli scarpini al chiodo, è partita la sua avventura da allenatore, passando anche da Palermo come vice di mister Sannino. Proprio Baiano è intervenuto ai microfoni della redazione di Ilovepalermocalcio per poter discutere di vari temi che riguardano la serie B e due delle squadra del suo passato che si sfideranno domenica sera.

Che partita sarà Foggia-Palermo?

«Sarà una bella partita. Sono due squadre con obiettivi diversi. Con il Palermo in serie B è normale che si possa pensare che debba fare un campionato da vertice, con il blasone che la società ha. Tedino è un allenatore molto preparato, lo conosco bene quindi so che fa giocare bene le sue squadre. Dall’altra parte il Palermo gioca contro una squadra che deve risalire, a causa della penalizzazione, ma che in casa ha fatto vedere si può giocare la salvezza. Il Foggia ha costruito un’ottima squadra quindi sarà una partita impegnativa da entrambe le parti».

Che ricordi hai di Foggia e Palermo, avendole vissute rispettivamente da calciatore e allenatore? 

«Sono ricordi completamente diversi. Una da giocatore che per me è stato poi il trampolino di lancio. In quei due anni a Foggia ho vinto un campionato e la classifica di capocannoniere, poi l’anno dopo abbiamo sfiorato la zona UEFA per due punti. Due anni indelebili per me. A Palermo è stato un anno importante per me perché allenare in seconda con Sannino è stato importante. Palermo è una piazza importante, non abbiamo avuto la possibilità di salvarci ma probabilmente se il presidente ci chiamava un mese prima, anche se nel calcio i “se” contano poco, potevamo avere la chance di poterci salvare. L’impatto di Sannino al ritorno è stato importante ma il divario probabilmente era pesante».

Pensi che il Palermo abbia un organico pronto per la promozione in serie A?

«Sicuramente sì. Il Palermo ha un organico per poter vincere, non l’ha fatto l’anno scorso ma quest’anno penso che abbiamo la squadra pronta. E’ normale che incide molto il dodicesimo uomo, cioè i tifosi. Quando la squadra va bene e si fanno 10/12 mila spettatori è un vantaggio notevole, ma la squadra deve andare bene. Anche se per ora è un po’ scettica la piazza».

Cosa ne pensi del caos in serie B e della questione ripescaggi?

«Io ho una mia idea. Il problema è che si vogliono accontentare tutti e poi alla fine non rimane nessuno contento. Penso che la serie B quest’anno si poteva fare a 18 squadre, a 16 o a 20, senza fare problemi a nessuno. Ormai il campionato è iniziato, pensiamo un po’ se vengono ripescate le squadre che si crede possano essere ripescate. Significa che ci comandava e chi ha detto che la serie B poteva iniziare, vuol dire che non conta niente. Allora a questo punto dico perché il campionato è iniziato? E’ stata una forzatura. Questo lo dico se le squadre dovessero essere ripescate, perché se poi non ripescano nessuno il problema non esiste e poi si va avanti così. Ma se per caso una squadra o più venissero ripescate vuol dire che veramente il calcio italiano è ai minimi termini».