Escl. Amauri: «Foschi risolleverà il Palermo. Tornare? Perché no, in rosanero ricordi fantastici. Nel 2006 Zamparini mi disse…»

Il 3 giugno del 1980 a Carapicuìba nasceva Amauri, attaccante brasiliano naturalizzato italiano, arrivato a Palermo dal Chievo nel 2006. 23 reti e 52 presenze in due anni sono i numeri del centravanti con la maglia rosanero, prima di salutare nel 2008 la Sicilia per raggiungere la Juventus. Nel giorno del suo 36esimo compleanno, la redazione di Ilovepalermocalcio lo ha contattato in esclusiva per fargli gli auguri, ricordare l’esperienza tra le fila del Palermo, parlare del ritorno a Palermo di Rino Foschi e di tanto altro ancora. Ecco le parole di Amauri ai nostri microfoni:

Sono passati ormai 10 anni dal tuo arrivo a Palermo nell’estate del 2006. Che ricordi hai dell’esperienza in maglia rosanero?

«Ho soltanto ricordi fantastici. Palermo è stata la società che mi ha permesso di calcare i campi degli stadi più importanti e di giocare in competizioni importanti. Per questo la porterò sempre nel cuore».

Tra le fila del Palermo hai siglato 23 reti in due anni. Qual è il tuo gol più bello?

«Ho fatto parecchi gol belli con la maglia del Palermo, ma quello del 3-2 con la Fiorentina ha un gusto speciale perché dopo quel gol tutti hanno cominciato a vedere chi è Amauri. Fino a quel momento avevo fatto tanti gol, anche con il Chievo, ma quella rete di Firenze ha risaltato in una maniera pazzesca il mio nome. Perciò metterei quello al primo posto, poi anche la doppietta nel 3-2 contro la Juventus. In quell’occasione il gol dell’1-0 è stato grandissimo».

A Palermo ti ha portato Rino Foschi che oggi sembra ad un passo dal ritorno come direttore sportivo rosanero…

«Rino mi ha aiutato sempre tanto, anche dopo l’infortunio. Mi ha portato a Palermo nel 2006 e penso che il suo ritorno in Sicilia sarebbe una cosa importante perché lì ha fatto bene. Gli auguro di fare ancora meglio della precedente esperienza. Io faccio il tifo per Foschi, spero che possa ridare alla città ed ai tifosi rosanero quel Palermo che entusiasmava tutti».

I tifosi rosanero ti ricordano con tanto affetto. Com’è stato tornare al “Renzo Barbera” da avversario?

«È sempre stata una forte emozione. Nel 2008 in un’intervista, dopo essere andato via da Palermo al termine della mia prima gara da avversario, dissi che la notte prima della sfida non riuscii a dormire. È stata una nottata più pensierosa di quella della sfida di Champions League contro il Real Madrid (ride, ndr). Alcuni non mi credono, ma è stato veramente così. Ho dormito poco sul serio, perché a Palermo ho dato tutto quello che potevo dare. Nella vita poi si fanno delle scelte e io avevo voglia di misurarmi con palcoscenici più importanti. Una cosa che mi è piaciuta tantissimo dei tifosi rosanero è che hanno capito che, sebbene si parlasse di me alla Juventus già da sei mesi, io continuavo a dare il massimo senza tirare mai indietro la gamba. In quei sei mesi, infatti, mi sono impegnato e ho chiuso la stagione con 15 reti e tante soddisfazioni. Per questo dico che affrontare il Palermo da avversario è sempre stato speciale».

Quest’anno il Palermo si è salvato al termine di una stagione travagliata. Com’è stato vivere questo campionato da ex rosanero?

«Il Palermo non meritava di salvarsi all’ultima giornata di campionato, questo è poco ma sicuro. Anche quando mancavano pochi turni alla fine della stagione, sono sempre stato convinto che i rosanero si sarebbero salvati e così è stato. Adesso si ricomincia tutto da capo. Rino sicuramente porterà entusiasmo, una carica importante e giocatori importanti. Sarà un anno nuovo per il Palermo, inizia un nuovo ciclo e quando è così c’è solo da sperare bene».

Ad oggi sei svincolato, cosa c’è nel tuo futuro?

«Mi ha sempre fatto piacere essere riaccostato al Palermo, vuol dire che qualcosa di buono ho fatto e ho lasciato bei ricordi. In questo momento sto ricominciando a lavorare e prepararmi in vista del calciomercato. Ad oggi non ho parlato con nessuno del Palermo, al di là dell’affetto non c’è nient’altro al momento. Poi vedremo, quel che è certo è che mi piacerebbe tornare. Magari è il momento giusto, chi lo sa. Non voglio dire altro per evitare fraintendimenti, aggiungo solo che la stima e la passione per la maglia rosanero c’è sempre stata e sempre ci sarà. Se poi arriverà una chiamata dal capoluogo siciliano vedremo (ride, ndr)».

Negli anni scorsi in diverse finestre di mercato si è spesso parlato di un tuo ritorno a Palermo. Cosa c’era di vero?

«In passato sono state fatte delle valutazioni. Ho sempre detto che se Zamparini mi avesse voluto di nuovo a Palermo mi avrebbe portato, così come ha fatto quando ero al Chievo. In quell’occasione il patron rosanero è venuto e mi ha detto: “Se voglio portarti a Palermo ti porto, quindi considerati già un giocatore del Palermo”. E così quel giorno, dopo tante novelle, Zamparini mi ha preso e mi ha portato via come aveva detto. Un’altra volta in un’intervista ha detto: “Se Amauri vuole tornare a Palermo basta che faccia una chiamata” (ride, ndr). Comunque ci sta anche che il Palermo negli anni abbia puntato su altri giocatori. Ripeto, magari stavolta è il momento giusto per tornare o forse no. Vedremo cosa succederà a questo giro…».

Dalle tue parole emerge un buon rapporto tra te ed il presidente del Palermo…

«Con Zamparini ho un rapporto bellissimo, è uno chiaro che dice le cose come stanno. A volte può dare fastidio, ma io devo solo ringraziarlo per quello che ha fatto per me. Gli voglio bene e gli auguro tutto il bene del mondo».