Delprato: «Parma pronto per la A. Le prime 4 meritano il posto che hanno in classifica»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul campionato di serie B riporta un’intervista a Delprato, capitano del Parma.

Ora che il traguardo si avvicina c’è quasi paura a nominarlo. Questione di scaramanzia, ma anche il timore che, distogliendo l’attenzione dal campo, si rischi di perdere l’energia necessaria a giungere in porto. Enrico Delprato, capitano del Parma, è un bergamasco solido, coi piedi per terra e la concretezza come bussola. La sua voce è quella di tutto il gruppo di Fabio Pecchia.

Come ci si sente con 8 punti di vantaggio sulla seconda e con 9 sulla terza, a 8 giornate dalla fine? «È fatta ormai? «Non è fatto un bel niente. Il vantaggio è buono, non possiamo negarlo, ma tutti pedalano forte. Bisogna affrontare una partita alla volta, con determinazione e coraggio, sapendo che abbiamo un discreto margine».

Che cosa sarebbe la A, un sogno o un progetto realizzato? «Per la società sarebbe, e uso il verbo al condizionale, la realizzazione di un progetto, il completamento di un lungo percorso. A livello personale sarebbe il coronamento di un sogno: tutti i bambini sognano di arrivare un giorno a giocare in Serie A, e io non ci sono mai stato».

Lei è al Parma da tre stagioni: ci racconti l’evoluzione. «Il primo anno è stato quello più duro. Abbiamo iniziato con Maresca in panchina, poi è arrivato Iachini, ma non siamo mai riusciti a ingranare. Nella seconda stagione è invece partito il progetto con Pecchia, è stata confermata la maggior parte del gruppo, si è puntato sui giovani e adesso stiamo raccogliendo i frutti di questo lavoro»

Il segreto di questa stagione? «L’equilibrio. Non ci deprimiamo quando le cose vanno male e non ci esaltiamo troppo quando vanno bene. Stiamo sempre sul pezzo. E la società, cci supporta».

L’avversaria più forte? «La Cremonese e il Venezia mi hanno fatto una notevole impressione. E pure il Como. Le prime 4 meritano il loro posto».

Il momento più duro finora? «Alla fine del girone d’andata, ma nulla di drammatico».