Dalle richieste di Facile alla clausola Mepal: i retroscena della trattativa Palermo-York Capital

Niente accordo tra York Capital e Palermo. Nonostante una trattativa in stato più che avanzato, a spuntarla inaspettatamente è stato il gruppo presentato alla dirigenza del club di viale del Fante dal banchiere palermitano Vincenzo Macaione: Arkus Network. Ieri sera, attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Palermo, è stato infatti reso noto il raggiungimento dell’accordo di closing con il gruppo fondato da Walter Tuttolomondo.

Finisce così, dunque, il “sogno” a stelle e strisce di Rino Foschi, che non aveva mai nascosto la propria preferenza per il fondo statunitense, spesso definito un possibile “regalo ai tifosi rosanero”. Dopo tre settimane di trattative accompagnate da frequenti scambi di email tra i legali delle il tutto si è però concluso con un nulla di fatto. Ripercorrendo le varie tappe della “storia” tra il Palermo e la York Capital, tutto è iniziato lo scorso febbraio, quando a gestire le trattative per la cessione era l’allora amministratore delegato rosanero Emanuele Facile a seguito dell’uscita di scena di Clive Richardson e soci.

Quella volta, come già raccontato da Ilovepalermocalcio, la trattativa non venne neanche intavolata perché ai rappresentanti di York Capital era stata richiesta una cifra tra i 2 ed i 3 milioni di euro. Decisamente distante dall’ormai famoso prezzo di vendita di 10 euro. Il fondo statunitense veniva anche informato dell’esistenza di un altro gruppo interessato e quindi non sì è andati avanti con la trattativa.

Ma l’interesse di York Capital era concreto. Dopo aver studiato il file per due mesi, il Palermo era infatti ritenuto un’interessante opportunità di investimento. Dunque il fondo statunitense è tornato alla carica con il direttore Federico Oliva arrivando a circa tre settimane fa, quando si è entrati davvero nel vivo della trattativa. Una trattativa che sembrava essere giunta alle battute finali, con la firma sul preliminare attesa per giovedì scorso a dimostrazione del fatto che sul closing non avrebbe inciso l’eventuale permanenza del Palermo in serie B. Sembrava quindi tutto fatto. Dopo varie revisioni, da una parte e dall’altra, i legali della York Capital avevano anche inviato un documento di oltre 40 pagine pronto per essere firmato.

A far saltare letteralmente il tutto è stata una clausola di tre righe aggiunta dai legali del Palermo legata all’ormai famigerata Mepal ed alla questione dell’immissione dei capitali. Una clausola ritenuta rischiosa dai legali della York Capital. Nel frattempo Arkus Network ha effettuato il sorpasso ai danni della York Capital firmando un accordo di closing, del quale i rappresentanti del fondo statunitense sono venuti a conoscenza soltanto dopo la pubblicazione del comunicato di ieri sera sul sito ufficiale del Palermo.