Da Venezia: «Palermo, sentenza contro ogni logica. Covisoc e Lega B devono…»

Il Venezia continua a sperare nella mancata iscrizione del Palermo al campionato di Serie B, e i lagunari continuano a commentare la sentenza che ha riconcesso ai rosanero il campionato cadetto. L’edizione odierna del “Gazzettino” fa il punto della situazione in casa degli arancioneroverdi. «Dal Palermo una condotta palesemente incompatibile con qualsiasi concetto di etica sportiva».
La Corte Federale d’Appello lo sancisce ma nonostante i consolidati illeciti amministrativi ha salvato il club rosanero dalla retrocessione a tavolino in Serie C, sfilando di mano al Venezia quella salvezza già attribuitagli dalla Lega B.
È quanto si evince leggendo le 65 pagine di motivazioni pubblicate a quasi un mese dalla sentenza del 29 maggio scorso, che ha stravolto l’epilogo della Serie B 2018/19 tramutando la condanna del Palermo all’ultimo posto in un quasi indolore -20 (sanzione troppo tenue per la Procura Figc che dovrebbe tornare all’attacco ricorrendo al Collegio di Garanzia del Coni) con conseguente costrizione del Venezia a quei playout persi ai rigori con la Salernitana.  «La condotta complessiva dell’Us Palermo, palesemente incompatibile con qualsiasi concetto di etica sportiva, merita così le motivazioni una sanzione adeguata e afflittiva, anche a tutela del fine primario della Figc di garantire la regolarità delle competizioni sportive e la pubblica fede che vi ripongono cittadini, sportivi, tifosi ed appassionati».
La condanna alla C del Palermo era una sanzione «del tutto corretta, adeguata e proporzionale alla gravità delle violazioni accertate», tuttavia la Corte d’appello per «insufficienza di prove circa la specifica quantificazione delle voci alterate» ha optato per una «corposa rideterminazione, in riduzione, della misura sanzionatoria» senza peraltro mai negare la gravità di violazioni «reiterate nel tempo, indice di una gestione economico-finanziaria e patrimoniale lontana dalle regole di prudenza contabili, nonché dai principi di lealtà e probità sanciti dall’ordinamento».
La Corte Figc, peraltro, ha dato credito alla nuova proprietà palermitana pur essendo i reati ascrivibili alla medesima società intesa come soggetto giuridico e calcistico. «Tutto l’impianto accusatorio della Procura è stato accolto e confermato dalla Corte Federale che ha fatto un grande sforzo per arrivare a sostenere una tesi che cozza con la logica, il buon senso e il diritto incredulo il dg lagunare Dante Scibilia. Se è vero che il Palermo è colpevole di aver contravvenuto le norme nella redazione dei suoi bilanci, allora tutto dovrà essere impeccabile nel bilancio attuale (da presentare domani per entrare nella B 2019/20, ndr) perché ha immediato riflesso in ambito sportivo e contabile. Covisoc e Lega B devono prendere atto di questa sentenza e attivarsi immediatamente affinché i reati commessi negli anni precedenti non vengano reiterati e siano stati sanati. Cosa faremo?  Valuteremo dopo la scadenza delle iscrizioni di domani se e in che sede tutelarci, di sicuro da martedì ci attiveremo per predisporre la fideiussione da 800 mila euro da allegare entro il 5 luglio alla richiesta di riammissione in B».