Criscitiello: “Gravina, ci vuole il traffico di droga per commissariare l’AIA?”

Attraverso il proprio editoriale su TMW Michele Criscitiello si è espresso in merito alla vicenda che coinvolge l’AIA e si rivolge a Gravina.

Ecco un estratto:

“Se andate su google e scrivete “figc aia commissariata” capirete come stanno le cose. Dal 2021 chiedo a Gabriele Gravina che l’Aia venga commissariata. Purtroppo il Presidente Federale, dopo aver mandato sul lastrico la serie C, vuole fare lo stesso con il calcio italiano. E ci sta riuscendo alla grande. Basti pensare che oggi mezzo Mondo partirà per il Qatar e noi chiudiamo la saracinesca. Questo non è bastato a far dimettere Presidente e CT. Tavecchio e Ventura almeno li avevamo salutati dopo il clamoroso flop con la Svezia. Qui abbiamo superato il limite della decenza. Tutto questo a scapito degli italiani e non di una tifoseria. Perché fin quando si parla di club va bene tutto ma la Nazionale è del popolo e in automatico, in assenza di risultati e in presenza di scandali, va resettato il sistema. Che l’Associazione Italiana arbitri vada commissariata è un atto dovuto da almeno due anni. La FIGC, però, preferisce, nascondere la polvere sotto al tappeto. Adesso che la polvere è bianca il tappeto non basta più. Forse non ci rendiamo conto ma qui le accuse non sono più i rolex ricevuti dagli arbitri, i rimborsi gonfiati o le solite tarantelle dell’Associazione Arbitri. Trentalange si affida al Capo della Procura che viene arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano per traffico internazionale di droga. Se volete ripeto. E non ci va più neanche bene la risposta “non poteva non sapere.

Ovvio che non sapeva, ci mancherebbe altro. Ma tra milioni di persone come hai fatto a scegliere uno che è stato arrestato con una accusa cosi grave? Ruolo affidato quando era agli arresti domiciliari. Premesso che siamo sempre innocentisti e aspettiamo il processo ma intanto l’arresto è scattato e se non dovesse essere colpevole non dobbiamo spiegarlo noi ma le forze dell’ordine e la guardia di finanza che hanno arrestato il soggetto. Siamo di fronte ad un punto di non ritorno e questa è la conferma, seppur diretta o indiretta, che gli arbitri non possono avere una loro associazione ma devono essere gestiti dalla Federazione. Trentalange deve dimettersi domani mattina se non l’ha già fatto ieri. Basti pensare che in questo Paese dopo 2 settimane tutti hanno dimenticato. Non abbiamo dimenticato i rimborsi truffa, non abbiamo dimenticato il Mondiale perso e non dimenticheremo lo spaccio internazionale. Gravina, Mancini e Trentalange, seppur con accuse ovviamente diverse, devono rassegnare le proprie dimissioni”.