Crescono i gettoni per gli arbitri in Serie A e B: ecco quanto guadagnano

Italian referee Daniele Orsato gestures during the Italian Cup (Coppa Italia) semi-final second leg football match Juventus vs AC Milan on June 12, 2020 at the Allianz stadium in Turin, the first to be played in Italy since March 9 and the lockdown aimed at curbing the spread of the COVID-19 infection, caused by the novel coronavirus. (Photo by Miguel MEDINA / AFP) (Photo by MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di serie A con all’attivo più di 300 gare nella massima serie ha mandato a “Calcio&Finanza” un resoconto sui compensi degli arbitri nel campionato italiano.

Partiamo dalla cessione dei diritti di immagine, ceduti con un contratto annuale, che nella stagione 2022/23 permettono a un arbitro di percepire le seguenti cifre in base al numero di anni di attività in Serie A e in Serie B:

  • 1° anno: 20.000 euro (7.000 euro per un assistente);
  • Da 0 a 50 gare di Serie A: 30.000 euro (10.000 euro per un assistente);
  • Oltre 50 gare di Serie A: 60.000 euro (20.000 europer un assistente);
  • FIFA ed ex FIFA (i cosiddetti arbitri internazionali): 90.000 euro (27.000 euro per un assistente).

Ma i guadagni non finiscono qui: c’è anche il compenso per ogni arbitro a partita. In Serie A, Supercoppa e nei playoff/playout di Serie B, le cifre a partita sono le seguenti:

  • Arbitro: 4.000 euro;
  • Assistente: 1.400 euro;
  • Quarto Uomo: 500 euro;
  • VAR: 1.700 euro;
  • AVAR: 800 euro.

In Serie B, invece, le cifre a partita sono le seguenti:

  • Arbitro: 2.000 euro;
  • Assistente: 700 euro;
  • Quarto Uomo: 200 euro;
  • VAR: 800 euro;
  • AVAR: 400 euro.