Corriere di Verona: “Grosso,una settimana per rialzare l’Hellas. Palermo è il crocevia”

L’edizione odierna del “Corriere di Verona” ha deciso di parlare della prossima sfida di campionato tra Hellas Verona e Palermo. Una sfida che potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro di Fabio Grosso. Ecco quanto si legge: “Una settimana per rialzare l’Hellas. Venerdì prossimo il Verona giocherà in anticipo con il Palermo, al Bentegodi, alla ripresa del campionato di serie B. Il bivio è determinante per la conduzione tecnica di Fabio Grosso. Maurizio Setti ha scelto di confermare la fiducia all’allenatore gialloblù, ma una nuova rotta sarebbe pressoché certamente l’anticamera dell’esonero. Grosso deve elaborare un Hellas differente, rispetto a quello visto nelle ultime giornate. Se il Verona aveva perso per strada i risultati, più che il gioco, con Salernitana, Lecce e Venezia, e se con il Perugia era arrivata la vittoria al termine di una gara di sofferenza, tra Ascoli, Cremonese e Brescia il rendimento della squadra è crollato. Da qui riparte Grosso per superare i tanti errori che hanno condotto l’Hellas a scivolare in classifica, nel giro di un mese e mezzo, dal primo al settimo posto, lontano dalle zone di vertice cui il club ambisce. La prima mossa da fare è restituire al gruppo le potenzialità inespresse. Sono troppi i giocatori che hanno accusato un calo, o che non hanno dato l’apporto atteso, finora. Colpa di qualche

infortunio che ne ha fiaccato lo stato di forma ma anche di una gira volta, con molte rotazioni tra i titolari, che ha fatto perdere identità a un Verona che, tra l’altro, in estate è stato modificato per il 70 percento dell’organico. Serve che Grosso tiri fuori di più da Di Carmine, da Ragusa, da Laribi, da Cissé. Che Colombatto e Henderson ritrovano la confidenza che, nelle giornate di ispirazione, li ha condotti a essere tra i migliori interpreti dell’Hellas. Tutti loro si sono involuti, oppure non sono ancora sbocciati. Anche l’assetto tattico è sotto la lente di Grosso. A Brescia il 4-3-3 d’abitudine, con la soluzione di scorta del 4-2-3-1, è stato spedito in soffitta, per fare largo a un 3-4-1-2 che ha fornito riscontri negativi. Probabile che con il Palermo si torni all’antico, sebbene la formula a due punte non possa essere scartata appieno. Domenica scorsa l’intesa tra Di Carmine e Giampaolo Pazzini non c’è stata a sufficienza, ma proprio il Pazzo è stato l ’unico attaccante a incidere, al di là del gol siglato nel finale. A Grosso il compito di considerare la via per migliorare l’impatto offensivo dell’Hellas, che non soltanto continua a incassare in difesa, ma che da tempo fatica a costruire occasioni perandarearete. Eppureilproblema del Veronanonrisiedesoloaquestione tecniche onelle sceltesul sistema di gioco da adottare. Più di tutto, i gialloblù si sono smarriti dal lato caratteriale: con il Brescia, e non di meno con l’Ascoli e, in parte, anche con la Cremonese, a di fettare è stata una carica agonistica che, in un campionato più di lotta che di governo qual è la serie B, non può mai mancare. Se l’Hellas saprà, contro il Palermo, evidenziare una rabbia agonistica che non c’è stata, per adesso, a sufficienza, una prima concreta svolta sarà già stata impressa. La rivoluzione del Verona comincia dalla testa”.