Corriere dello Sport: “Zamparini: «Ballardini pensi ad allenare bene. Cascio? I cinesi hanno altro spessore…Felice di aver ridato dignità al Palermo ma adesso vendo»”

“Zamparini? Sono passati più di quattordici anni dal 21 luglio del 2002, quando rilevò il pacchetto azionario da Franco Sensi. Ed oggi, alla vigilia della quindicesima stagione, dodici in A e tre, in B con due promozioni, più che sul viale del tramonto, sembra la reincarnazione del personaggio scatenato e battagliero di quel tempo. Un re che, però, cerca il suo erede mentre affonda il coltello nelle ferite della politica, del calcio, da Berlusconi a De Laurentiis, dal Palermo a Ballardini. E piazza la sua «grande scommessa rosanero per un calcio più responsabile…». «E’ tramontata una certa cultura dello sport. L’Italia, l’Europa e alcuni valori assoluti non esistono più e il calcio è la fotocopia del Paese. Abbiamo preso dagli americani il dogma che Dio è il dollaro, non amore, calore, passione. Ecco perché quando De Laurentiis fa programmi per un progetto all’americana rabbrividisco. Perché il calcio resta un’emozione dei tifosi e per questo non muore». Dopo l’addio di Moratti, Berlusconi. «E domani Zamparini. Questione di cicli. Io, ragazzino di 75 anni, debbo preparare un ricambio positivo. Non ne posso più del calcio. Sono innamorato di Palermo e della gente che riconosce la mia buona fede e quello che ho fatto con passione senza ritorni economici. Gratitudine ricambiata. Dico basta perché certecifre sono diventate immorali. Ha contribuito anni fa Berlusconi: ha stravinto tutto perché poteva spendere un sacco di soldi. Ma non è etico che un operaio guadagni nellavita la stessa cifra che un ragazzino del pallone prende in sei mesi se non in uno». Qual è la malattia? «Quella di un campionato nel quale una Juve che fattura 350 milioni se la vede con l’Empoli che ne produce trenta. E in più si enfatizza il suo mercato invece di gridare alla vergogna. Gli americani capiscono che se si mettono sul ring un peso piuma e massimo non c’è spettacolo». Americani o cinesi? Cascio ha la faccia del bravo ragazzo… «Ho avuto una buona impressione, dietro avrà persone capaci, è innamorato di Palermo. Tifoso della squadra da sempre, si vedrà in questi giorni con l’executive manager Baiguera. Il resto tutto da definire. La parte economica è la più importante non solo per l’acquisizione della società ma anche per capire che programma farà il Palermo. Al di là dell’affetto per Cascio, gli interlocutori cinesi sembrano avere un altro spessore». Fra poco nozze di porcellana con il Palermo. Rimpianti? «No, sono felice di avere incontrato i palermitani e di avere fatto il possibile per portare la società a livelli e immagini internazionali che non aveva. Sono dispiaciuto perché, tranne i paperoni, la crisi economica ci ha messo nelle condizioni di non operare più grandi investimenti. Ho visto presidenti rovinarsi, personalmente ho perso tanti soldi, troppi, non è etico neppure quello. Anche se ho creato posti di lavoro. Il mio bilancio è positivo, lo sarà ancora di più quando lascerò il Palermo in buonissime mani». Da Toni a Dybala, tutti “figli” suoi. Poi vi lasciate con rancori… «Quando prendi un Dybala e la Juve gli offre due milioni e mezzo, come faccio a trattenerlo? I miei… figli giocano nel Psg, nella Juventus, nel Siviglia. Con stipendi tripli, e oltre, rispetto ai nostri. Politica di contenimento indispensabile per sopravvivere, L’ho detto anche ad americani e cinesi: bisogna prendere i giocatori a sedici, diciassette anni perché a venti i grandi club se li sono già accaparrati. A Palermo faccio loro da papà, poi non ascoltano più il presidente ma il procuratore che diventa un procacciatore di denari, l’unico valore che riconoscono. Quando mostrano il cuore con la mano al petto sono falsi, debbono metterla dietro dove c’è il portafogli». Foschi l’esempio di una donna che è sbagliato sposare due volte? «Una cosa stranissima, mi dispiace, l’ottimo rapporto è rimasto, penso sia dispiaciuto anche lui. Ha ragione, non ci si sposa nuovamente con la stessa persona». Ballardini chiede i rinforzi pattuiti… «Vuole altri giocatori? Dice delle cose così… Un giorno si scoprirà il perché! Il portiere titolare è nuovo. Sono arrivati Rajkovic, Gazzi, Aleesami, Nestorovski, Sallai; tre giovani come Embalo, Bentivegna, Lo Faso, vorrei vedere fiducia ed entusiasmo, non richieste. In avanti ho Balogh, Sallai, Nestorovki, Quaison, Bentivegna, Embalo, Trajkovski e Lo Faso. Ai tempi d’oro solo Ilicic, Hernandez, Pastore e Cavani: età media 19 anni e mezzo. E mi dicevano che non si poteva restare in A! Ho rubato diversi talenti alla concorrenza, ecco perché gradirei fiducia e non precisazioni… E poi voglio che il tecnico svolga il suo lavoro e che sia la società a chiarire. Ballardini deve discutere solo della squadra, delle metodologie di allenamenti e delle impostazioni tattiche, il resto deve dirlo a me non alla stampa. E imparare a stare zitto e a parlare solo sul campo visto che è un ottimo allenatore». Garanzie per la salvezza? «Abbiamo una buona difesa, un buon centrocampo, e speriamo che arrivi la ciliegina (Bruno Henrique, ndr), in attacco giovani promettenti che con uno Zeman dei vecchi tempi esploderebbero e come… Spero che Ballardini sia come lui. Centrocampo da sistemare? Dipende anche dal modulo. Siamo quasi a posto. Non possiamo svenarci, i nostri stipendi non possono superare la soglia dei sei, settecentomila euro. La punta? L’anno scorso, con Trajkovski centravanti, abbiamo vinto le prime due partite. Spalletti ne fa a meno. Importante, il continuo movimento senza palla e un disegno tattico preciso. Sono allenatori come Klopp a fare la differenza. Mi auguro lo stesso da Ballardini, che è bravo, e non ha bisogno di chiedere altri elementi perché i giocatori li ha». Prendiamo esempio, dunque, da… «Stimo società come Empoli e Chievo che spendono poco e arrivano davanti a noi. E’ facile operare come la Fiorentina… Va sul mercato e compra i migliori. Lo facevo anch’io, ma non superi il quinto posto, perdi quindici milioni l’anno e poi la società fallisce. Noi invece avremo un bilancio positivo per i prossimi cinque anni, l’ho fatto vedere a Cascio ed era molto contento del mio monte stipendi, 25 milioni. Gli americani capiscono. Balogh e Sallai hanno un futuro. E punto su Lo Faso se acquisisce una mentalità… europea. Ma debbono giocare. L’anno scorso, Balogh disputò pochi munti in tutto il girone di ritorno, annata disgraziata certo, però non puoi pretendere che così vengano fuori»”. Questa l’intervista integrale di Maurizio Zamparini rilasciata a “Il Corriere dello Sport”.