Corriere dello Sport: “«Un problema genetico che uccide a tradimento». La biologa Rampazzo: «Queste patologie sfuggono ai controlli più serrati. Se è il caso di Eriksen continuare a giocare sarebbe sconsigliabile»”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, parla del caso Eriksen.

Un cuore sano, allenato allo sport agonistico, sottoposto ai più severi test finora noti per confermarne l’idoneità “senza macchia né dubbi”. Periodicamente controllato in Olanda, in Inghilterra, in Danimarca e, infine, in Italia.  Per forza di cose, è scientifico pensare alla genetica. Al 98% la causa è un’anomalia cardiaca.  . Alessandra Rampazzo, biologa e genetista dell’università di Padova, da circa trent’anni lavora su questo tipo di patologie cardiovascolari: «Una patologia sottostante c’è di sicuro. E purtroppo queste patologie possono sfuggire anche ai controlli più serrati come quelli dei medici sportivi ma causano più di un quarto degli arresti cardiaci. Penso, appunto, alla cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro».

In molti adesso si chiedono se il campione di Inter e Danimarca potrà tornare a giocare. Ma nessuno si vuole esporre, di certo c’è una patologia sottostante di cui ora si sa l’esistenza. E che se viene confermata non consiglia certo di continuare nello sport agonistico «Eventi così non capitano a caso. Ma non importa, abbiamo vinto, il ragazzo è vivo» ha detto Thiene.