Corriere dello Sport: “Tutti pazzi per Di Carmine: Palermo, e altri due club, pronti ad assicurarsi il bomber. Ma Santopadre…”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha fatto il punto sulla situazione relativa a Samuel Di Carmine, il bomber del Perugia sul quale il Palermo avrebbe messo gli occhi ormai da tempo. Ma non solo i rosanero, su di lui anche Carpi e Parma. Tuttavia, il patron degli umbri, non sembra intenzionato a privarsene, visto anche il difficile rapporto con i propri tifosi. Intanto, sul calciatore è stato affisso un cartellino con il prezzo. Ecco quanto si legge:

“Samuel Di Carmine (12 gol in 19 presenze) è l’uomo mercato del Grifo. Sulla carta. Per ingaggiarlo si sarebbero fatti avanti Palermo, Parma e Carpi. Ma Massimiliano Santopadre, già entrato nel mirino del tifo biancorosso per il mancato ingaggio di Serse Cosmi (e per altri motivi), acuirà lo strappo cedendo l’attaccante, che dal canto suo continua a ripetere: «Mio figlio si sente perugino ed io e la mia famiglia ci troviamo bene qui». C’è da ritenere di no. Tanto che la società pensa di prolungargli il contratto (scadenza attuale 2019). Senza contare che l’attacco è stato il solo reparto a funzionare nel tribolato girone di andata. VALUTAZIONI. La valutazione del bomber (2-3 milioni) sarebbe un sollievo per le casse del club, ma privarsi di un idolo della piazza potrebbe costare un prezzo carissimo. Per essere chiari: Di Carmine, Cerri e Han, oggi come oggi, non si toccano. Ma sono attesi ritocchi mirati in difesa e a centrocampo o una ristrutturazione piena, totale? Santopadre, con i suoi consiglieri Roberto Goretti e Marcello Pizzimenti, sta valutando ogni aspetto, compreso quello economico. Le indiscrezioni sulla mancanza di fiducia della dirigenza in Roberto Breda (11 punti in 10 partite) sembrano rientrate. La società ha valutato che la differenza dei gol subiti (36 in tutto) nella gestione Giunti (21 in 11 gare) e in quella Breda (15 in 10) risulta in effetti minima, ma dal punto di vista fisico i grifoni si sono rivelati più pimpanti di quanto avessero dimostrato nelle disgraziatissime gare del buio pesto prima del doloroso cambio in panchina. […]”.