Corriere dello Sport: “Serie B. A 180 minuti dal termine, in coda verdetti da scrivere: «Cosenza e Perugia la salvezza sul filo»”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” riporta un lungo pezzo dedicato alla serie B a 180′ dalla fine.

Neppure il più fantasioso dei romanzieri del brivido avrebbe potuto immaginare un finale così elettrizzante e indecifrabile. In zona salvezza è un rompicapo a 180’ dal termine della stagione regolare con nessun verdetto ancora scritto. Neppure la retrocessione annunciata, ma non matematica, del malcapitato Benevento, incappato nella stagione dei disastri. Dopo quattro allenatori incapaci di svoltare, la sconfitta di Cittadella ha spalancato le porte del ritorno in C della Strega tra l’amarezza del patron Vigorito che resterà, comunque, nella storia del club sannita come il presidente della prima storica volta in A. Eppure un anno fa di questi tempi sprecava, con Caserta in panchina, l’opportunità di ritornare subito in massima serie. L’inizio della fine di una bella storia di calcio meridionale.

L’ESPERTO RISPONDE. «Capitano certe annate storte», sottolinea Alessandro Calori, trascorsi in B anche a Brescia e Trapani con alterne fortune, ma sempre orgogliosamente in lotta sino alla fine. Il segreto per affrontare certi finali batticuore? «Non ce n’è uno solo. Chi si è trovato da tempo in lotta per salvarsi è agevolato a livello psicofisico. Squadre come Benevento e Perugia hanno sofferto questa condizione inedita. Avere uno o 2 punti di vantaggio può cambiare la vita», dice il tecnico aretino specialista nella valorizzazione di talenti e reduce recentemente da un’esperienza nel settore giovanile nella Lazio. Analizziamo con lui la zona retrocessione davvero intasatissima.

COMO E TERNANA – «Basta un’inezia per conservare la categoria. Eppure a un certo punto avrebbero potuto aspirare ai playoff. Ma questa è la B, in un attimo si passa dalla lotta per la promozione a quella per la salvezza». Quasi fatta per il Cittadella? «Non è chiusa la battaglia per conservare la categoria. La vittoria di sabato, tuttavia, è stata una bella boccata d’ossigeno». Mai dire salvezza se non ne hai la certezza. È il caso del Cosenza che ha bisogno di uno sforzo ulteriore. «I silani hanno fatto una grande rincorsa. Da gennaio sono stati costanti, ma hanno speso molte energie. Serve una vittoria e il calendario (Ascoli fuori e Cagliari in casa, ndr) non è facile. Ma la mentalità c’è e la condizione anche».

BRESCIA SUL FILO. Complessa la situazione del Brescia, portato da Calori ai playoff al tramonto dell’era del mitico Gino Corioni. «La squadra mi è sembrata in salute nonostante la sconfitta di Parma. Dieci punti nelle ultime 5 gare dimostrano che la salvezza è possibile. Ma sarà fondamentale battere il Pisa prima di fare visita a un Palermo da playoff». Altra squadra a cui il nome di Calori resterà legato per sempre è il Perugia, storico il gol alla Juve che fece vincere lo scudetto alla Lazio nel 2000 proprio di questi tempi. «Come dicevo, non è una formazione costruita per salvarsi e col ritorno di Castori aveva intrapreso la strada giusta per tirarsi fuori dai guai. Lo scenario s’è complicato e la trasferta di Venezia non sarà agevole contro la squadra più in forma del momento. Speriamo possa bastare l’ultima in casa col Benevento almeno per i playout».

SPAL CONTRO TUTTO. Complicata la situazione della Spal che deve battere il Parma e giocare la partita della vita a Pisa. «A quota 41 potrebbe ancora farcela. Ma il destino dei ferraresi dipenderà anche dagli altri». La grande delusione resta il Benevento. «Sono annate strane. Parti con un’idea e invece si creano delle situazioni ingestibili. Certo è un peccato per il presidente Vigorito che ha portato la Strega due volte in A. Situazione, francamente, inspiegabile. Ma questo è stato un torneo difficile per tante squadre blasonate. Lo hanno vinto le migliori. Il Frosinone lo è stato dall’inizio e la programmazione ha pagato. Il Genoa con un organico eccellente è venuto fuori alla distanza. Faccio i miei complimenti a Grosso e Gilardino perché vincere non è mai scontato né facile per nessuno». Figuriamoci, salvarsi!