Corriere dello Sport: “Pescara, quanto manca Campagnaro. Contro il Palermo…”

“In origine fu Proietti, poi (dopo il suo infortunio) Brugman, quindi Kanoutè, di nuovo Brugman, adesso Carraro, ma … di sicuro non fi nisce qui. Sembra la storia dell’origine del mondo, invece più prosaicamente al posto dei pianeti ci sono i nomi di chi si è avvicendato nella cabina di regìa del Pescara dall’inizio del campionato ad oggi. Una rotazione frenetica che implica la seguente deduzione: comunque vada sarà un sole pallido. Ma sempre meglio che brancolare nel buio. Poi, a dirla tutta, anche una stella cometa (in difesa) come Hugo Campagnaro non sarebbe da disdegnare, qui però si innesca tutta un’altra dinamica da esaminare in seguito, anche se “Il Toro” sarebbe già pronto per entrare in orbita. Ma andiamo per gradi. SENZA GUIDA. Dunque, tra le tante problematiche emerse nel Pescara delle ultime due giornate (con altrettante sconfi tte) quella rimasta sottotraccia, ma forse più importante, riguarda il ruolo di regista. Certo, i continui paragoni con un passato (giustamente) mitizzato non fanno bene all’umore della squadra, tuttavia aiutano a comprendere la questione, perciò lo facciamo pure noi. All’epoca dell’altro Pescara di Zeman, sei anni fa, prima dell’assestamento definitivo ci fu un continuo alternarsi tra l’ordinato Togni e lo straordinario (lo diventerà nel girone di ritorno) Marco Verratti. Il vero salto di qualità avvenne grazie alle magìe del folletto di Manoppello. Questo perché le squadre di Zeman hanno bisogno di piedi buoni e tanto fosforo, esattamente quello che manca adesso, con il Pescara che in campo si agita con la frenesia di un corpo senza cervello. Banalizzando, i protagonisti attuali sono troppo diversi tra loro per sperare di automatizzare le giocate. Ognuno dei registi finora utilizzati ha le sue peculiarità e il resto della squadra fatica a formattarsi attorno alle diverse “intuizioni” dell’uno o dell’altro. In pratica ogni partita, a seconda di chi viene scelto, rischia di diventare un esperimento e questo il Pescara non può più permetterselo. SENZA FUOCO. Passando all’altra questione, cioè la difesa, urge intervenire. Anche Zeman ha capito che questa squadra non è posseduta dal sacro fuoco della spregiudicatezza, quindi una soluzione dovrà trovarla visto che la sua retroguardia e già tornata ad essere imbarazzante, dopo un breve periodo di assennatezza. La terapia consigliata sarebbe quella di inserire Campagnaro, in ticket con Bovo o qualunque altro. ROTTURA. Naturalmente servirebbe un gesto di rottura del tecnico rispetto ai suoi parametri, cioè accettare che Hugo vada un campo anche senza una settimana piena di allenamento, anche perché se valesse questa la pregiudiziale Campagnaro non giocherebbe mai. Avrà pure 38 anni, ma è una garanzia assoluta. Insomma con un paio di mosse azzeccate il Pescara può tornare in carreggiata, però bisogna intervenire, non aspettare che passi “a nuttata”.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.