Corriere dello Sport: “Pellè cacciato, «Giusto così». Oriali: «Comportamento inaccettabile»”

Una mano tesa, ignorata con ira, furore e grande sdegno, per dirla con il profeta. E biblicamente, Graziano Pellè, ieri rimandato a casa da Ventura, ha pagato caro la sua colpa. Che è poi quella di aver dato inaccettabile sfogo a un rodimento verso il ct, maturato nei giorni della vigilia a Coverciano, “sentendosi” scivolare via in modo obliquo il ruolo di punto fermo della squadra, a favore di Immobile-Belotti. Perché questo, al di là dell’ufficialità e delle scuse notturne, è il non detto della storia per come è filtrato. Dietrologie? O invece è andata così: quando, dopo un’ora di partita soffertissima, Pellè ha visto il cartello del cambio (fuori lui, dentro Immobile) gli è sembrato che i suoi sospetti diventassero realtà. E ha sbroccato. Ma andiamo con ordine.

SEI FUORI. Anni a parlare di codice etico: è toccato ora a Gian Piero Ventura applicarlo a qualcuno in Nazionale. Così ieri l’attaccante azzurro dello Shandong Luneng, dopo una giornata trascorsa chiuso in camera sua, è stato rimandato anticipatamente in Cina, dopo il clamoroso show al momento della sostituzione (14’st), durante Italia-Spagna: prima il mancato saluto al ct che gli tendeva la destra, poi, raggiunto il box riserve, un rosario di insulti pesanti indirizzati al tecnico, senza schermarsi il volto come usa fare qualcuno più scafato, distintamente udito da tutti in panchina e in particolare dal team manager Oriali, seduto sotto di lui. Tutto inesorabilmente ripreso dalle telecamere. Eppure inizialmente sembrava che l’accaduto fosse stato derubricato a sbocco di adrenalina del bomber. Ventura in conferenza stampa, aveva spiegato le cose da buon padre di spogliatoio: «Era arrabbiato per la sua prestazione, non per la sostituzione. Sono cose del calcio, ne ho viste di tutti i colori. Però quando rappresenti l’Italia un pizzico di attenzione in più la devi avere». Detto questo di lì a breve, in seno e intorno alla squadra, è partita la discussione sull’accaduto. Dopo essere arrivati in albergo (Pellè in pullman con il gruppo), intorno all’una di notte, presa visione dei filmati dell’episodio, e con la testimonianza diretta di Oriali, il quadro della situazione è drasticamente cambiato. Da qui la decisione di “non convocare” il giocatore per la trasferta in Macedonia. Il team manager ha informato il capitano Buffon (che a caldo aveva commentato allo Stadium: «Non è stato un bel gesto. Riconoscerà l’errore e lo riabbracceremo») eppoi Pellè, dopo che Ventura aveva parlato col presidente Tavecchio, che ha avallato in pieno la decisione del ct. Intorno alle 2 è stato il giocatore stesso per primo a far capire quel che stava accadendo. Sul suo profilo Instagram ha pubblicato le proprie scuse verso ct e compagni, parlando di cavolata, sottolineando che: «Come di ogni errore grave si subiscono sempre delle conseguenze, ed è giustissimo che io mi prenda delle responsabilità dell’accaduto. Era doveroso».

PAROLE. Ieri mattina, poi, la Figc ha diffuso un comunicato, mentre la squadra stava raggiungendo Vinovo, per l’allenamento, con il centravanti rimasto in albergo. Il ct Ventura, si leggeva, aveva escluso Pellè: “per il comportamento irrispettoso. Far parte della Nazionale comporta infatti la condivisione di valori e l’assunzione di atteggiamenti consoni alla maglia azzurra, a cominciare dal rispetto nei confronti dello staff, dei compagni di squadra e dei tifosi». Più tardi è stata aggiunta una nota di Oriali: «Il comportamento di Pellè è stato inaccettabile e ha costretto ct e Federazione a intervenire, pur prendendo atto che il giocatore ha riconosciuto l’errore e ha chiesto scusa. Gli azzurri devono essere di esempio. Abbiamo regole interne in questo senso che implicano comportamenti adeguati alle rispettive responsabilità». E Pellé? Dopo aver fatto colazione col gruppo è rimasto in camera, in attesa fosse organizzato il suo rientro anticipato in Cina. Avrebbe voluto spiegarsi a voce col ct. Ma la cosa non è avvenuta. Alle 18.55 ha lasciato il ritiro, senza fare verbo, direzione Milano“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.