Corriere dello Sport: “Palermo, Lucera come Schillaci. La giovane punta è dello stesso quartiere di Totò, è voluto restare malgrado diverse offerte”

L’eroe della prima giornata di campionato ha un nome in casa Palermo, ed è quello di Raimondo Lucera, infatti è stato l’attaccante classe 2000 a segnare il primo gol in partite ufficiali dell’era Mirri. L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” analizza la storia di questo piccolo talento, che è nato al Cep proprio come Totò Schillaci. Il primo gol ufficiale del nuovo Palermo è di un palermitano, quasi a confermare che la nuova cifra di questo gruppo è un diverso rapporto con la territorialità. L’uomo a sorpresa, anzi il ragazzo, è Raimondo Lucera, un millennial che compirà 19 anni a novembre e fin qui non è mai stato titolare con Pergolizzi. Altra particolarità: Lucera è uno dei pochissimi giocatori rimasti della vecchia società, dato che l’anno scorso era tesserato con l’Us Città di Palermo, ed ha fatto piuttosto bene con la Primavera: 28 presenze e 5 gol, uno dei quali alla Juventus. Il suo attaccamento alla maglia è stato fondamentale per rimanere con i colori rosanero, il giocatore a metà luglio era a un passo a vestire la maglia del Rende, ma appena si è inserito il Palermo il giovane attaccante non ha voluto sentire ragioni. Ha congelato il trasferimento e si è precipitato al richiamo della sua città. Un sogno cui era impossibile dire di no.
Una strana coincidenza è quella che lega Raimondo con un campione del passato, ovvero Totò Schillaci, l’eroe d’Italia 90′. Infatti i due sono entrambi originari dello stesso quartiere, ovvero il Cep, cresciuti giocando in mezzo alla strada. La scuola calcio dove ha cominciato, la Vis Palermo (che ha lanciato anche Lo Faso), era vicino casa. Velocità, guizzi, uno contro uno, assieme a qualche inevitabile leziosità di troppo: le caratteristiche di Raimondo sono emerse subito, tanto che lo schieravano sotto età già nella categoria Giovanissimi. E sono fioccati i provini: a lui si erano interessati il Trapani ed anche la Roma quando il Ds era Sabatini. Ma in lui batteva un cuore rosanero: la speranza di giocare per il Palermo stava davanti a tutto. Così il direttore della Vis Flavio Pillitteri, insistette con Dario Baccin, all’epoca responsabile del settore giovanile ed alla fine lo convinse: a 16 anni, dopo una lunga trattativa, Lucera entrò nel vivaio di Zamparini. E il legame con quei colori è diventato impossibile da spezzare.
Lucera è un ragazzo umile, che sprizza entusiasmo per il calcio.  E’ un esterno offensivo che all’occorrenza sa fare anche la seconda punta. Ora, il rischio è quello di considerarlo già un giocato re fatto. Andiamoci piano, andrà gestito con oculatezza. Brevilineo, scattante, imprevedibile, può diventare decisivo proprio nei finali di partita da sbloccare come è successo a Marsala. Ma ha ancora tanti difetti da limare, come quello di portare troppo palla e non giocare con la testa alta.  Finora Pergolizzi non l’ha mai fatto partire dall’inizio, ma già al Barbera nella “Notte dei campioni” si era messo in mostra entrando nella ripresa. «A Marsala per cambiare modulo dovevo scegliere fra lui e Rizzo Pinna – ha spiegato Pergolizzi – ma ho puntato su Raimondo perché ho visto come sentiva l’evento. Secondo me Lucera è un talento che va coccolato. Deve lavorare ancora molto ma ci potrà essere molto utile». Intanto, è già entrato nella storia.