Corriere dello Sport: “Non c’è solo De Zerbi sulla graticola. Giocatori senza cuore?”

“Non c’è solo De Zerbi sulla graticola. C’è un Palermo che ha eguagliato il triste e avvilente primato delle sei sconfitte di fila che rimette in gioco contro la Lazio; ci sono i giocatori con un piede ormai più fuori che dentro; c’è una società che deve abbattere un muro di impotenza per non essere travolta. E un record che nessuno vuole intestarsi, dopo 116 anni di storia, destinato tuttavia a resistere o a cadere in soli novanta minuti. Contro la Lazio, riconferme o bocciature solenni: ognuno mette a rischio la sua fetta di futuro. Rischia De Zerbi che ha ottenuto una nuova pacca sulle spalle e l’invito a ripartire come a Bergamo; rischiano elementi come Hiljemark e Quaison, messi in discussione soprattutto dal loro comportamento. Se Hiljemark non capisce l’italiano malgrado i due anni trascorsi a Palermo in campo esiste una sola lingua. E l’accusa più grande lanciatagli addosso è che non fa mai un passo per aiutare la squadra. Bello ma senza emozioni. A Quaison si chiede un poco di cuore. E che da possibile fenomeno passi a bel altro rendimento. Ma l’elenco potrebbe continuare. Senza comunque che le responsabilità siano scaricate solo sulla squadra. La frase sembrava ad effetto: «Se Balogh e Sallai non imparano l’italiano entro Natale, li mando a casa…», ma Zamparini a volte sottintende significati più profondi. Perché le tante anime, le tante lingue, i tanti modi di giocare, i giovani sono tra gli elementi che ancora non hanno permesso al Palermo di avere una identità precisa e a De Zerbi di trasmettere il suo credo alla squadra dopo due mesi e mezzo. Una sfida azzardata. «C’è tanta rabbia dentro allo spogliatoio e bisogna reagire», scoppia Lo Faso, il più giovane. «Passo dopo passo, fratellino», lo consola Aleesami. Gli interrogativi restano tanti”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.