Corriere dello Sport: “Mago Pecchia trova sempre il Parma giusto”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Parma di Pecchia.

Nove punti nelle ultime 6 giornate: la media di 1,5 a gara non consente certo di ‘’ammazzare’’ il campionato come il Parma sembrava poter fare fino alla trasferta di Lecco. Qualcosa s’è inceppato ma la situazione non è certo preoccupante. Basti pensare a come la squadra ha assorbito senza contraccolpi l’espulsione di Hainaut a Cosenza già al 6’ del primo tempo. In questi frangenti di solito gli allenatori inseriscono subito un altro difensore al posto di un giocatore offensivo. E Pecchia ci ha pensato, facendo scaldare Di Chiara. Poi ha trovato la «quadra» arretrando Sohm a terzino, passando a un 4-4-1 con chi già era in campo. Alla fine lo 0-0 è diventato l’8ª gara senza subire reti nonostante l’inferiorità numerica in trasferta. E non sono mancate le occasioni per vincere, nonostante le due traverse dei calabresi. La squadra ha tenuto il campo con compattezza, maturità e uno spessore tecnico che in B nessun altro può pareggiare.

FATTORI NO. Poi ci sono indubbiamente fattori che hanno rallentato nell’ultimo periodo la marcia del Parma. Da un lato infatti i tecnici studiano i crociati e prendono le necessarie contraria. Nella prima parte ella stagione il Parma ha spesso sorpreso gli avversari nei primi minuti, mettendo la gara in discesa e poi chiudendola negli spazi più ampi che si creavano in avanti. Ora tutti stanno molto attenti a non regalare niente a Delprato e soci per non non doverli poi rincorrere. C’è chi muove la palla sui piazzati, chi cerca di limitare Bernabè, insomma, tutti hanno idee per fare male al Parma.

SFORTUNA. Un altro fattore che ha frenato la squadra è stata certamente la «sfortuna» in molte decisioni arbitrali. Dopo Cosenza i social erano bollenti coi pareri dei tifosi crociati che accusavano l’arbitro Baroni prima di eccessiva fiscalità nel comminare due gialli in 6 minuti a Hainaut, poi di disparità di giudizio verso analoghe infrazioni dei rossoblù. Il caso più eclatante era stato il gol netto fuorigioco segnato dal Modena al Tardini senza che il Var, e quel giorno come Avar c’era proprio Baroni, segnalasse all’arbitro la necessità di annullarlo. Insomma, giornate poco felici dei direttori di gara che hanno pesato sul cammino di quella che è ancora la capolista solitaria. Ogni tanto poi pesa anche l’immutabile strategia di Pecchia che attua il turn over ogni volta che si gioca.

CRESCITA. Una scelta che peraltro ha fatto crescere il livello di tutto il gruppo e che dal punto di vista societario va giudicata bene perché tutela il patrimonio costituto da giovani di talento e di proprietà (tutti) del club. Chiaro però che ogni tanto, qua e là, un dazio vada pagato alla desuetudine di alcuni alle gare, allo spostamento da una posizione all’altra. C’è anche qualcuno che finisce fuori dai radar, ultimamente Colak e Begic, ma con Pecchia queste situazioni non sono mai definitive.