Corriere dello Sport: “L’esonero di SuperPippo clamoroso e illogico. Il Brescia richiama Lopez. Cellino, l’eterno ritorno. Inzaghi non ha scampo”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul Brescia con il cambio tecnico.

Se il mondo è davvero un palcoscenico dove ognuno recita sempre la stessa parte, Massimo Cellino ne è la prova inconfutabile. I mmarcescibile, perennemente uguale a se stesso, immutabile nel tempo nonostante l’implacabile avanzare degli anni, il patron sardo non si smentisce mai. Come dimostra l’incredibile esonero di Pippo Inzaghi, complice il pari inatteso di Cosenza contro una squadra in lotta per la salvezza e staccata di ben 21 punti in classifica, un risultato che ha impedito al Brescia, almeno per il momento, di affiancare al primo posto il Lecce di Baroni a sua volta bloccato a Como da Gattuso dopo aver spedito con Coda a 5’ dalla fine un rigore contro un palo senza che nessun sussulto si avvertisse in panchina.

Ma d’altra parte ognuno si sceglie il suo presidente e Cellino è noto per essere uno che vuole entrare nel merito, cioè nello spogliatoio. Insomma, se non pretende di fare la formazione, almeno indirizzare, promuovere, sostenere chi gli pare e chi gli conviene, sì. Un’ingerenza sul piano tecnico che a uno come Inzaghi è difficile da far mandare giù.

RESA DEI CONTI. E allora siamo arrivati al r edde rationem , ovvero alla resa dei conti. Un momento che è giunto anche con qualche imprevisto ritardo rispetto alle previsioni. Perché le scintille tra il patron e l’ex milanista erano già scoccate da tempo e la panchina aveva a lungo traballato nonostante i risultati siano stati da subito tutti dalla parte del tecnico piacentino, uno che sa come si fa. Lo dicono quei 39 punti in 21 giornate, ma anche l’interminabile serie di record sbriciolati con la Strega 2 anni fa prima dell’inenarrabile retrocessione patita nel Sannio dopo aver battuto la Juventus allo Stadium e conquistato 22 punti nel girone di andata. Una delusione che sigillò nel peggiore dei modi l’idillio col patron del Benevento, Oreste Vigorito, anche per gli inutili e inascoltati appelli a rinforzare la squadra a gennaio. Ma la storia col Brescia rischia di finire peggio, perché la stessa tifoseria sembra pronta a contestare la decisione di liquidare Inzaghi così frettolosamente tanto da apparire una scelta capricciosa e tutt’altro che razionale. Il Brescia, infatti, con SuperPippo al timone è stato nel perimetro playoff per 1.861’, per ben 1.090’ promosso in A, nelle prime due posizioni, e primo da solo per 248’. Numeri schiaccianti, solo il Pisa è riuscito a fare finora meglio con 13 giornate e 1.233 minuti solitario in vetta.