Corriere dello Sport: “Italbeffa. L’Irlanda ride all’85’, Brady firma la qualificazione con il terzo posto”

Come volevasi, non ci sono partite inutili. Magari possono esserci sconfitte utili. Mettiamola così perché altrimenti le cose per Parigi si tingerebbero totalmente di scuro. Altro che en plein in prima fase: dopo due vittorie, con la qualificazione in tasca, un’Italia turnata per 8 undicesimi, perde con l’Irlanda (dopo 22 anni), si ritrova con 10 diffidati, e con la forte sensazione di non aver compiuto il salto di maturazione decisivo. Unica nota positiva: il debutto di Insigne nel quarto d’ora finale, col napoletano che colpisce subito un palo (un giallo anche per lui). Non può però bastare questo a Conte, che perde la sua prima partita europea, che deve registrare una bella distanza tra titolari e Italia 2. Delude Sirigu, battuto (e anche ammonito). Esulta O’Neill, che porta la sua Irlanda di “arrabbiati” agli ottavi, contro la Francia. Noi ci avviamo verso la Spagna con qualche certezza in meno ma con la consapevolezza che per fortuna le battaglie muscolari sono finite. Per arrivare in fondo adesso, si giocherà a calcio: meglio così, ci auguriamo. AL COLTELLO. Fanno subito capire che cosa passa loro per le testoline verdi, gli irlandesi. Siccome chi visse sperando non fece molta strada, come si dice, i ragazzoni di O’Neill la buttano sul piano dello scontro. Il campaccio del Pierre Mauroy, il peggior Meazza invernale che fu, diventa il terreno perfetto per una serie di scontri e di contrasti, spesso persi dall’Italia. Il problema è il solito, quando manca Pellè: una volta recuperato palla, la squadra non riesce a salire in modo ordinato. Zaza e Immobile giocano vicini dentro il campo, cercando sponde e scambi che non arrivano mai. Anche peggio il tentativo di allargare il gioco sulle fasce, dove Bernardeschi sbaglia il primo pallone e quelli a seguire, senza mai riuscire a trovare spunti offensivi, anche perché poco supportato da uno Sturaro voglioso di fare buone cose ma costretto sempre a rinunciarci per un tempo di troppo nel cercare lo scarico. Non va meglio a sinistra, con Florenzi e De Sciglio altrettanto timido. Finisce così che l’Italia cerca la prima palla di Bonucci a scavalcare, azione riuscita col Belgio in occasione del gol di Giak: ma qui non abbocca nessuno. Che dire poi di Thiago Motta? Il “francese” si sacrifica in modo totale, schiacciandosi in mezzo ai due centrali, facendo diga su Marphy, ripulendo molti palloni, senza trovare collaborazione nei compagni di centrocampo. In area, anche senza Chiellini, Barzagli e Bonucci, più Ogbonna, sbrogliano quanto è possibile fare lecitamente, e anche illecitamente (rischiando un paio di gialli), messi sotto pressione soprattutto da Hendrick; e quando l’Irlanda riesce a trovare spazio (21′) con Murphy, di testa, ci pensa Sirigu a non far rimpiangere Buffon. TENSIONE. Solo che la tensione e la confusione in casa Italia non passano. Ci scappa anche un giallo per il portiere italiano, condiviso con Long. E ci potrebbe soprattutto scappare un rigore allo scadere per un tocco malcalcolato di Bernardeschi, alle spalle di McClean. Un paio di minuti dopo l’unico spunto azzurro degno di nota: un tiro di Immobile, il primo dell’Italia (43′), rapido a sfruttare un disimpegno sbagliato irlandese ma impreciso nella conclusione da limite. SOFFERENZA. La cosa migliore, gli azzurri, la producono a inizio ripresa (8′), con l’unica azione di calcio della partita (da destra a sinistra e conclusione da dentro l’area: Bernardeschi, Sturaro, Thiago, De Sciglio, cross, girata di Zaza, alta di poco). Però non basta questo a cambiare l’inerzia del match. Conte toglie Bernardeschi per Darmian, cercando ancor più copertura, sistemandosi così costantemente a 5 dietro. Continua invece a mancare il peso dell’attacco, con Immobile e Zaza troppo innamorati della soluzione fatta di veli e finte, poco adatti a questo tipo di match. Così a un quarto dalla fine Conte gioca la carta Insigne (per Immobile). E il folletto napoletano dimostra di non essere venuto in Francia in vacanza o da primo tifoso, colpendo subito un palo (32′) e rianimando l’Italia, guidata con ordine da Thiago Motta, al punto che Conte prova a vincerla: dentro El Shaarawy (per De Sciglio). Il Faraone ha la palla buona, ma sul rovesciamento di fronte un incredibile errore di posizione di Bonucci e un’uscita sbagliata di Sirigu, fanno felice Brady (40′), l’Irlanda. E incupiscono l’azzurro di Conte“. Questo quanto riportato dall’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.