Corriere dello Sport: “Il possesso degli spagnoli si batte così…”

Ci sono numeri che possono aiutare a spiegare. Ci sono dati che a volte disvelano una partita, una mossa, una tattica. Che possono provare ad anticipare come sarà un match fra due Nazionali così uguali ma anche profondamente diverse. Giocheremo contro i maestri del possesso palla (61% in questo torneo), noi che più di loro sappiamo invece come rubarli i palloni (46 in tre partite). Giocheremo contro una squadra che spinge come pochi in avanti (51 tiri totali, noi la metà) e che batte quasi 10 calci d’angolo a partita, che ha il suo centravanti (Morata) in vetta alla classifica dei cannonieri Europei. Ma anche che va spessissimo in off side (9 a gara) e dunque bisognerà stare attenti fra le linee per fermarli anche sull’ultimo passaggio. Benvenuti a Italia-Spagna, lunedì, Parigi Saint-Denis, la partita vista numero per numero. Elogio del tiki-taka. Il “barcellonismo” è sempre in voga, la cabina di regia è affidata a Iniesta, il dato sui passaggi è lampante. I nostri (ottavo e nono nella classifica per numero di passaggi fatti dalle rose delle due squadre) sono Barzagli e Bonucci, cioè due difensori. Andrés invece è in testa, ha il 93 per cento di passaggi riusciti (265 su 284), in linea con quello della squadra, ma attorno a lui gira tutta la Roja, dai difensori (Sergio Ramos è al secondo posto, Piqué, Jordi Alba, esterno con licenza più di offendere che di difendere, quinto), agli altri centrocampisti (Busquets e Fabregas) e gli attaccante (Fabregas, quando si sgancia, e David Silva). E gli azzurri? I primi sono Barzagli (90% di passaggi riusciti, 137 su 152) e Bonucci (84%, 122 su 146), subito dopo Chiellini (86 su 111, il 77%), il primo non difensore è Thiago Motta con 77 passaggi riusciti su 88 tentati (vale la partita contro l’Irlanda per spiegare), 88% di precisione. Battaglia al centro. Sarà dunque a centrocampo la battaglia per il possesso del pallone. Che è – come da tradizione – a vantaggio della Spagna: 61%, è seconda nella classifica dell’Europeo dietro a Germania e a parimerito con il Portogallo, mentre l’Italia è al tredicesimo posto con il 48%. Però noi possiamo vantare un dato importante: sia pur di poco, siamo avanti a loro quanto a palloni recuperati, 46 in tre partite (media di 15,3 a partita). E’ una delle nostre caratteristiche, sarà una delle nostre armi contro la Spagna, recuperare il pallone e lanciare l’offensiva. Pericolo. La Spagna ha anche un altro dato sul quale bisognerà ragionare. Batte quasi 9 angoli e… mezzo a partita (9,33), una quantità incredibile, è seconda nella classifica generale dietro il Portogallo (trenta contro ventotto), le situazioni da palla inattiva possono sempre creare delle difficoltà. Rimanendo all’attacco, le Furie Rosse, pur avendo un grandissimo attaccante (tre reti su sei tiri nello specchio) come Morata, sono andati in rete anche con Nolito (fra le sorprese di questo torneo) e Piquè (un difensore), mentre noi abbiamo frazionato le nostre tre reti in Pellè, Eder (cioè, i nostri due attaccanti titolari, dato che non va sottovalutato) e Giaccherini, dimostrando così di avere anche altre soluzioni offensive. E i giocatori di Del Bosque finiscono più degli azzurri in fuorigioco: siamo a nove (la Svizzera ne ha quindici), mentre l’Italia è finita oltre i difensori avversari una sola volta (in questo siamo volentieri ultimi). Anche questa situazione sul campo potrebbe tornarci utile: giocano molto sulla linea della difesa avversaria, temibili ma con la BBC può essere l’ennesimo modo per fermarli“. Questo quanto riportato dall’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.