Corriere dello Sport: “Il Palermo si affida alla cabala. De Zerbi debuttante in serie A: i numeri fanno sperare che si ripeta il “miracolo” Mangia”

“Un debuttante sulla panchina rosa giusto alla vigilia di un match “impossibile”? C’è già stato ed ha anche vinto alla grande. La storia di Roberto De Zerbi, cui è stata affidata la responsabilità tecnica del Palermo proprio prima della sfida col super Napoli di Sarri, ricorda moltissimo quella di Devis Mangia, che si trovò improvvisamente proiettato ad allenatore in prima nell’agosto del 2011, nel mezzo di uno dei tanti tourbillon tecnici del ciclone Zamparini. L’impresa con l’Inter. Mangia era l’allenatore della Primavera, portato in Sicilia dall’allora Ds Sean Sogliano. Ma in quella estate, Zamparini perse la pazienza ancora prima del solito e decise il benservito a Stefano Pioli, addirittura a metà agosto, dopo l’eliminazione della squadra dal turno preliminare di Europa League. Per qualche giorno, la panchina del Palermo rimase senza padrone, in attesa dei contatti con nomi del calibro di Claudio Ranieri o Delio Rossi (che aveva lasciato la squadra appena tre mesi prima). Ma sotto la forte spinta di Sogliano, Zamparini optò per una soluzione a sorpresa: la promozione di Devis Mangia, che fin lì aveva allenato solo le giovanili del Varese. Mangia aveva appena 37 anni (come oggi De Zerbi), ed era ancora impegnato nel super corso di Coverciano. Eppure, il 31 agosto gli fu affidata la prima squadra che avrebbe dovuto esordire l’11 settembre, dopo una sosta, al Barbera contro l’Inter. Il Palermo, caricato a dovere dal “ragazzino” al debutto, batté l’Inter per 4-3 rimontando due volte uno svantaggio. Miccoli (2 gol), Hernandez e Pinilla regalarono a Mangia una prima volta da favola che incendiò i tifosi rosanero. Le similitudini. La storia può servire per dire che nel calcio di risultati già scritti non ce ne sono e che a volte l’elemento sorpresa si rivela determinante. Certo, la qualità di quel Palermo era tale da facilitare l’allenatore in panchina mentre questo sembra avere credenziali assai diverse. Così come il Napoli di oggi sembra un gruppo già forgiato mentre quell’Inter di Gasperini era alla ricerca di un gioco. Ma le similitudini fra Mangia e De Zerbi non finiscono qui: la più singolare è la loro data di nascita. La stessa, il 6 giugno. Con 5 anni di differenza (classe 1974 Mangia, 1979 De Zerbi), come 5 sono gli anni di distanza da quel ricordo. E infatti Mangia toglie a De Zerbi il primato di allenatore più giovane scelto in A da Zamparini per un soffio: assunto il 31 agosto a 37 anni e 86 giorni mentre Roberto è divenuto ufficiale il 6 settembre, dunque a 37 anni e 92 giorni (Gattuso fu preso a 35 anni ma si era in serie B). Anche la data potrebbe fungere da elemento scaramantico: con l’Inter si giocò l’11 settembre, data in cui era fissata anche la gara fra Palermo e Napoli poi anticipata ad oggi per esigenze Champions? Quanto al destino di Mangia, De Zerbi può toccare ferro ma in fondo ritenere anche che quella fu una esperienza formativa: Devis infatti a Palermo restò solo fino a dicembre, nonostante un cammino brillantissimo in casa (6 vittorie consecutive) ma pessimo fuori (nessuna vittoria e 8 trasferte senza segnare un gol). Ma l’anno dopo fu scelto come tecnico dell’Italia Under 21 con cui ha giocato anche una finale europea. Gli esordi di De Zerbi. Nei due anni a Foggia, dove pure aveva condotto la preparazione, gli avvii sono stati piuttosto stentati, come se servisse del tempo per assimilare il nuovo gioco. Nella prima stagione e in un altro esordio (in Lega Pro) però De Zerbi iniziò vincendo (3-2 al Martinafranca), mentre l’anno scorso il risultato fu negativo: ko per 2-1 dalla Paganese, e una sola vittoria nelle prime 5 partite. Poi però?”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” in merito all’esordio di Roberto De Zerbi.