Corriere dello Sport: “Il Palermo di Marino, bel gioco e ambizioni”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” parla della presentazione del nuovo tecnico del Palermo Pasquale Marino. Ci sarà una rifondazione e un cambio profondo di organico. Da ieri mattina marino è il nuovo allenatore dei rosanero con un contratto valido sino al 2021. Il tecnico di Marsala ha abbracciato il nuovo progetto del club: «Il Palermo vuole programmare creando una struttura che deve durare nel tempo; saremo ambiziosi, per me questa è una scommessa per rientrare nel grande calcio, ma è inutile parlare di vittorie senza prima pianiÀcare certe situazioni. Ci saranno tanti cambiamenti, molti giocatori andranno via, bisognerà muoversi in sintonia creando un mix di esperti e giovani di un certo livello che abbiano la personalità necessaria per proporsi in una piazza tanto importante». Marino è il primo allenatore della nuova proprietà targata Arkus Network: «Ho visto quello che ha vissuto il Palermo in questi mesi, se degli imprenditori investono su questo progetto e hanno idee su come portare in alto questa squadra, è giusto dar loro fiducia. In passato ho sfiorato questa panchina (con Zamparini un paio di volte, ndc.), da giocatore nel 1984 stavo firmando con la squadra che con Tom Rosati vinse la C1. Poi ci fu l’omicidio del presidente Parisi e l’affare saltò». Poi ancora l’orgoglio nel poter allenare una squadra siciliana: «Sono orgoglioso di allenare una squadra della mia terra, aumentano rischi e responsabilità ma fanno parte del nostro lavoro. I tifosi? Credo alle vittorie conquistate attraverso il gioco, vorrei farli tornare a casa col sorriso». La linea guida della nuova squadra sarà il 4-3-3: «Mi intrigano le sfide dove si deve ripartire, l’organico sarà sicuramente rinnovato, dovremo coinvolgere i giocatori nel progetto, scegliere gente che ha voglia di emergere e sa di indossare una maglia come ce ne sono poche in categoria. Per me il 4-3-3 copre meglio gli spazi ma vedremo in base ai giocatori disponibili; a Frosinone cambiai usando due punte centrali perché avevo Dionisi e Ciofani che amavano giocare vicini ma mi assicuravano 30 gol. Lo Spezia? Ho fatto bene, siamo arrivati ai playoff, il pubblico era con noi ma ho preferito non rinnovare pur non avendo ancora nessun contatto col Palermo. In generale per me il calcio è emozione, preferisco un 4-4 a uno 0-0, studio gli avversari non per non farli giocare ma per capirne i punti deboli».