Corriere dello Sport: “Il nodo Posavec. Palermo, urge una svolta in porta. Pomini è pronto”

“Il rammarico dipende dal fatto che una vittoria conquistata su una rivale diretta e in quel modo, prima col gioco, poi con la forza, avrebbe potuto costituire una svolta. Sul piano dell’autostima ma anche della considerazione dell’ambiente. Il Palermo ha bisogno di ricostruirsi una credibilità e meritare l’affetto dei tifosi che restano fuori per contestare Zamparini, una strada impervia che passa solo dai risultati. Invece, basta un piccolo episodio, il gol subìto in pieno recupero com’era successo tante volte anche nella passata stagione, per far riaccendere le spie delle incertezze. Episodio che poi tanto piccolo non è, come ha confermato con grande realismo Tedino a fine gara: «Una squadra che vuole cercare di vincere il campionato deve portare a casa questa partita». Indipendentemente dai cambi messi sotto accusa (in campo nei minuti finali solo difensori fisici e nessun giocatore capace di “congelare” la palla) e dagli errori individuali. IL LATO POSITIVO. Il cammino di B è lunghissimo e questo è un Palermo che, pur ripartendo da una base di “retrocessi”, sta provando con Tedino a inventarsi una nuova identità. Molti sprazzi del match con l’Empoli indicano che il lavoro si vede ed è produttivo. I 20′ iniziali sono stati straordinari, Coronado ha sublimato con i suoi numeri un atteggiamento collettivo di prim’ordine. Ma al gol di Simic, sono subito cadute le certezze precedenti e il Palermo ha subìto l’avversario nonostante l’accorgimento tattico (Gnahorè al posto di una punta) destinato a fornire maggior equilibrio. E’ su questo tasto che l’allenatore insisterà in settimana, per evitare cali di tensione e migliorare la continuità. PROBLEMA PORTIERE. Ma un Palermo che cerca sicurezze per recitare un ruolo da protagonista deve risolvere il nodo portiere. La situazione psicologica di Josip Posavec è diventata molto difficile e andrà valutato se continuare a dargli fiducia per “proteggerlo” non finisca invece per danneggiare lui e soprattutto la squadra, considerato che alle spalle c’è un Pomini che garantisce esperienza. Lo stesso Tedino ha definito a fine gara il primo gol evitabile anche se le colpe non sono tutte del ragazzo croato. Che si porta dietro i fantasmi della scorsa stagione e la pesante etichetta di pupillo imposto da Zamparini. I numeri però fanno pensare: di 10 rigori (compresi i 4 di Coppa col Cagliari) non ne ha parato neppure uno.”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.