Corriere dello Sport: “Ha chiamato Lewis. Ferrari, Leclerc è irritato”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla Ferrari ed Hamilton.

A desso il deserto deve attraversarlo Carlos Sainz, nel senso del Sainz figlio. Il padre lo ha appena fatto per davvero vincendo la Dakar con l’Audi, mitico a 61 anni, e solo due settimane fa la famiglia pareva padrona del motorsport. Poi Carlitos è stato ripudiato dalla Ferrari, sicché il suo 2024 sarà una traversata metaforica, ma complessa e complicata: un’intera stagione da affittuario messo di colpo sotto sfratto. Sapete com’è, passa la voglia di curarsi dell’appartamento.

Muretto Ferrari a Sainz: «Carlos fai passare Charles che è più veloce di te».
Sainz a muretto: «Com-? -on -ento be–».
Muretto a Sainz: «Carlos fai passare Charles, subito».
Sainz a muretto: «Fffr… Szz… Tartassare Charles? E perché?»
Insomma sarà dura, sarà lunga e forse a tratti sgradevole. Ma la Ferrari ha previsto anche questo prezzo, pur di avere Lewis Hamilton dal 2025.

Triennale. Dopo gli annunci choc del giovedì sera (Mercedes prolissa, Ferrari laconica, Sainz signorile), abbiamo appreso qualcosa sulla firma più clamorosa della Formula 1 recente, forse proprio dal passaggio di Hamilton da McLaren a Mercedes (fine 2012).
Il contratto con la Ferrari è un triennale con formula “due+uno”, come ormai sanno anche a Brackley. Pertanto Hamilton blindato a Maranello nel 2025 e 2026, libero di andarsene se la prima Rossa della nuova era tecnica non gli piacerà, ma potrà anche non esercitare la clausola di uscita e restare nel 2027. Soldi confermati sui 45 milioni all’anno, ciò che porterà il costo della voce “piloti titolari” a 80 milioni per la Ferrari.

La sintonia tra il presidente John Elkann e Fred Vasseur è stata totale: da tempo il team principal di Maranello aveva dato a Hamilton semaforo verde.
«Chiamaci se e quando per te andrà bene».

Coraggio e azzardo. All’alba del 2024 Hamilton ha chiamato: è stato lui a rendersi disponibile (e di come si è separato da Mercedes parliamo altrove).
Il passo della Ferrari sta tra il coraggio e l’azzardo giacché Vasseur s’è infilato in un ginepraio, con piloti difficili da far cooperare. Nel 2024 Sainz dovrà andare fortissimo per convincere chi lo guarda (Audi e Red Bull prima della stessa Mercedes) ad assumerlo, e a parte il non supportare Leclerc su cui abbiamo celiato, potrebbe proprio trasformarsi nel primo nemico del compagno. Poi nel 2025 la coppia Hamilton-Leclerc (ci è sfuggita dalle dita così, in quest’ordine) metterà in scena un confronto generazionale tra l’assatanato inseguitore dell’ottavo titolo mondiale e l’ex Piccolo Buddah di Maranello.

Leclerc choccato. Se Leclerc gli starà davanti sarà un eroe, se gli starà dietro la sua reputazione di predestinato si appannerà. Il monegasco e il suo clan sono rimasti choccati e delusi dalla decisione della Ferrari, che al momento della firma del prolungamento – solo una settimana fa – non immaginava ciò che stava per accadere. Il lamento o la frecciatina avrebbero svelato una debolezza, sicché tutti si sono allineati su una linea molto francese: uff… hanno soffiato con sufficienza, come a dire Sainz o Hamilton o Belzebù nel box accanto, la cosa non ci fa né caldo né freddo.
L’ingaggio di Hamilton, poi, corroborerà la capacità ferrarista di attrarre nuovi ingegneri. «Faremo rumore», aveva detto mesi fa Vasseur, e in effetti. Meglio dimenticare invece i reiterati appelli presidenziali alla stabilità e alla continuità: sotto questo profilo la Ferrari s’è smentita da sola.