Corriere dello Sport: “Ex rosa, tatuaggi ed anelli. Amuleto Di Chiara fa grande Perugia”

“É un ragazzo del suo tempo. Capelli con un taglio originale, tatuaggi (tra cui un pallone e un cuore, sul polpaccio) e anelli, molto vistosi, a quasi tutte le dita delle due mani. Una sorta di «Signore degli Anelli» in salsa calcistica… «Mi piace: li porto per una questione estetica… », spiega. Domenica, Gianluca Di Chiara ha segnato il suo primo gol in B: una sciabolata di sinistro, che non ha dato scampo a Benussi. «Ho dedicato quel gol – confida – ai miei genitori, Santo e Silvana, ai miei fratelli, Carmelo e Michelangelo, alla mia fidanzata, Valeria». Palermitano, classe 1993, è arrivato in prestito dal Catanzaro ad agosto e ha saltato buona parte della preparazione di Bucchi. «In effetti non ho fatto il ritiro e all’inizio non stavo benissimo… ». Così è partito in sordina. Ma ora si è imposto e la fascia sinistra è sua. Il “treno” con Stefano Guberti, esterno d’attacco, funziona a meraviglia. CATENA VINCENTE. La coppia mancina del Perugia “dialoga” col pallone che è una gioia per gli occhi. Si piazzano su angoli e punizioni e calciano alternativamente. E non è un caso che il Perugia abbia cominciato a segnare sui corner. «Io e Stefano – confida il ragazzo – ci capiamo bene…  E speriamo di comprenderci di più e meglio». Fuori dal campo frequenta Mancini, Acampora, Nicastro. Play station e musica di ogni genere, il passatempo. Con la vittoria sulla formazione dell’ex Bisoli, il Perugia si attesta al 5º posto, ma l’allenatore ha indicato come obiettivo la salvezza. VITTORIE. «Le vittorie ci fanno stare bene – dice Chiara – e dicono che stiamo sulla strada giusta… la squadra mi regala sensazioni positive, ma non abbiamo ancora fatto nulla. Sono felice per me ma soprattutto per la prestazione collettiva… ». E sugli allenatori pronuncia parole mielate per De Zerbi – l’ha avuto a Foggia – e Bucchi: «Diversi ma bravi: auguro a tutti e due di arrivare quanto prima in A. Se lo meritano». Alle porte arriva un’altra gara delicata con il Pisa di “Ringhio” Gattuso, un altro ex calciatore di successo lanciato nel calcio che conta nell’epoca Gaucci. Una trasferta tosta. Tra l’altro il Pisa ha dato dispiaceri brucianti ai grifoni ai tempi di Camplone. «E pure a me l’anno scorso, ma noi vogliamo continuare a fare bene», sospira Di Chiara cresciuto nel Parma, lanciato tra i professionisti dalla Reggiana a 18 anni in Prima divisione ed esordiente in B col Latina che a Perugia si è presentato col piglio giusto e un mito da emulare. «Il mio idolo? Da sempre è Roberto Carlos, ma non ho il suo tiro fulminante…»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere dello Sport”.