Corriere dello Sport: “Europeo a porte chiuse, aumenta il rischio terrorismo. Il ministro dell’Interno francese: «Alto livello di minaccia» L’Uefa: «Verifiche periodiche»”

“Un teatro senza spettatori. Una festa senza invitati. Un Europeo (non tutto) a porte chiuse. Il rischio, dopo gli attentati di Bruxelles, all’aeroporto di Zaventem e alla metro, non è solo più teorico, perché sulla carta l’allarme terrorismo era stato studiato e contemplato nel dossier che la Francia aveva presentato per la candidatura dell’edizione 2016. Ora è diverso, ora toccherà all’ex prefetto Jaques Lambert, responsabile della sicurezza per i Giochi invernali di Parigi nel 1992 e adesso presidente di Euro 2016 sas, la società organizzatrice del torneo, valutare, di concerto con il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve. Giorno dopo giorno, caso per caso, partita dopo partita. Sperando che l’escalation di violenza e gli allarmi dell’inteligence internazionale cessino. Non bastava un budget per la sicurezza di circa 35 milioni di euro (per capire la proporzione, quello per l’edizione del 2012, in Polonia e Ucraina, era di circa la metà), aumentato del 15 per cento dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre. Non bastava un impiego delle forze di Polizia francesi cresciuto del 30 per cento negli ultimi mesi (qualcosa come mille agenti a stadio per ciascuna delle 51 partite). Non bastavano i 17 milioni stanziati per la sicurezza delle Fan-zones, al momento la prima delle attrazioni parallele che rischia di saltare concretamente (le previsioni parlano di aree che ospiteranno dai 10mila ai 100 mila tifosi a città). Non bastavano i diecimila agenti privati che la Uefa aveva assoldato per garantire agli stadi, ai riti delle Nazionali, agli hotel selezionati (anche) la propria sicurezza. Non basta, davanti alla strage ignobile di Bruxelles, che segue quella di Parigi di novembre e quella di Charlie Hebdo di gennaio. CASI ESTREMI. Nel workshop di Parigi, dove qualche giorno fa le Polizie di tutta Europa hanno fatto il punto sul piano-sicurezza in vista dell’Europeo francese, uno dei punti passati in rassegna era proprio quello di prevedere, in casi estremi, in situazioni eccezionalmente gravi, anche la possibilità di chiudere agli spettatori uno stadio per una determinata partita. E a molti è venuta in mente proprio Italia-Belgio, 13 giugno, Parc Olympique Lyonnais. «Suggestione al momento mediatica, ma è tutto nelle mani dei responsabili della sicurezza francesi, decideranno loro le modalità, l’Uefa potrà solo eseguire» ha sottolineato ieri Giancarlo Abete, vicepresidente proprio dell’Uefa, subito dopo essere sbarcato dall’aereo che lo ha riportato a Roma da Palermo, dove era andato per la Giunta Coni. «Lambert è un ex prefetto, un’eccellenza nell’area della sicurezza. Paura? Nessuno può avere anticorpi per qualcosa del genere, ma non possiamo cedere alla paura. Bisogna non abbassare la guardia, tenendo la schiena dritta» ha chiuso Abete. TERRORE. «Affronteremo la sfida del terrore». E’ il messaggio di Bernard Cazeneuve subito dopo il comitato direttivo sulla sicurezza di Euro 2016, summit svoltosi ieri a place Beauvau con Lambert, il presidente del comitato delle città che ospiteranno il torneo, Alain Juppé (sindaco di Bordeaux), e il ministro dello sport, Patric Kanner, proprio mentre Bruxelles contava i suoi morti. Il come verrà studiato nelle prossime ore, anche se «non possiamo alzare in modo permanente un livello d’allerta già molto alto dal gennaio 2015. Sicuramente possiamo consolidare il nostro piano visto che c’è un alto livello di minaccia in vista dell’Europeo». E fra le mosse da mettere in pratica, oltre alle «sistematiche perquisizioni», ai metal detector, all’uso delle Forze d’azione antimine e all’implementazione della videosorveglianza (la Francia finanzierà l’80% dei costi, circa 2 milioni di euro), anche la possibilità delle porte chiuse. «Non cederemo al terrorismo, così come non abbiamo fatto dopo gli attacchi del novembre scorso, quando il Cop 21 (la Conferenza sul clima, ndr) si è svolto regolarmente». UEFA. L’Uefa – scossa da questa ennesima tragedia – ha in qualche maniera confermato la possibilità di un torneo con le porte chiuse, parlando di «sicurezza al centro dei piani organizzativi», ma anche il verificare «periodicamente il livello di rischio». «Fatto di tutto per garantire un torneo sicuro e protetto». Anche senza spettatori…”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.