“Così Palermo cambia faccia. Scopriamo i segreti del nuovo progetto rosanero”

“Le etichette non servono. Ma nel caso di Tedino una precisazione è d’obbligo. Questo è il suo Palermo, il “mio Palermo” direbbe, squadra costruita a misura di tecnico e del suo gioco anche se le scelte in assoluto spettano a Foschi che ha sotto mano un parco notevole di giocatori appetibili e deve realizzare non uno ma due miracoli: portare in cassa una trentina di milioni e attuare una campagna acquisti, per usare un’iperbole, a costo zero. Entriamo, dunque, nei segreti di Tedino e di un calcio che comincia dove per gli altri finisce. Cioè da un attacco che abbia senso di squadra e profondità. La spina dorsale? Per molti: portiere, difensore, regista, goleador. Per lui, si va all’indietro. Il suo marchio di fabbrica in un gruppo da stipendi più bassi ma, si spera, con valori tecnici ugualmente importanti. IL PRIMO SEGNALE. Arriva da Zamparini e Foschi ma coinvolge anche Tedino, il maestro. Si lavorerà con i giovani, la terra preferita da un allenatore, più di altri suoi colleghi, in grado di valorizzare gli elementi a disposizione. Sarà un Palermo ricco di entusiasmo, propositivo, esuberante e vincente, almeno nelle aspettative della triade (Zamparini, Foschi, Tedino), in grado di portare avanti un vero progetto, e non l’emergenza, e un modo di fare calcio sbarazzino. Ovviamente tutto da dimostrare. Tedino parte dal suo modello che prima si chiamava Pordenone e ora Palermo, dopo una stagione ricca di luci e ombre. IL PRIMO PROBLEMA. Quello dello spogliatoio. Non del campo. Non ci sarà La Gumina. E neppure Coronado che le ultime voci danno ormai convinto, tranne qualche dettaglio, e pronto, come anticipato, a prendere il volo per Dubai. La situazione si è sbloccata, si aspetta solo l’ufficialità. Ma anche Rispoli potrebbe già essere un ex fra poche ore. Gli altri pezzi da novanta, da Nestorovski a Jajalo a Struna rischiano di guidare compagni inesperti e nuovi con idee che appartengono al passato, con rimpianti e rancori che potrebbero trasmettere agli altri. LA SQUADRA. Tra i pali, la strada è quella che porta ad Alberto Brignoli, portiere goleador, o a personaggio equivalente. Né troppo giovane, né troppo vecchio. Pomini deve rassegnarsi, almeno in partenza. Fermo restando che l’ultima sua stagione rappresenta piena garanzia in caso di necessità. In difesa, la novità di uno schieramento a quattro. Tedino lo preferisce. Terzini non solo bravi a vestirsi da ali ma anche nelle chiusure. Si guarda oltre. Squadra aggressiva per un recupero immediato del pallone, possesso da sfruttare per garantire equilibrio alla difesa con continui movimenti negli spazi e improvvisa ricerca del gol. CHOCHEV E I GOL. Era nella lista dei partenti. Tedino l’ha bloccato e vuol farne un protagonista anche in versione mercato. Obiettivo dieci gol. Per una super valutazione che oggi è soffocata. Murawski e Chochev saranno i mediani, con Dawidowicz, altri passi avanti per riaverlo, davanti alla difesa.  Con Coronado in partenza, c’è Lo Faso da costruire come l’altro gioiello La Gumina, la più alta espressione di come umiltà e impegno possano rendere ancora più fertile il laboratorio Palermo. Tedino ha diversi fiori all’occhiello: Fiordilino diventato ormai una certezza, Accardi, Szyminski, Dawidowicz. Ora punta su Lo Faso, “brasiliano” nato a Palermo”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.